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CINEGATTO: LIGHTYEAR: UN PICCOLO PASSO PER L'UOMO, UN GRANDE PASSO PER DISNEY-PIXAR

Lightyear - La vera storia di Buzz, il nuovo film Disney e Pixar diretto da Angus MacLane, è al cinema dal 15 giugno!


Scheda Film



Lightyear –  La  vera  storia  di  Buzz  racconta  le  origini  di  Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy  Story,  e  segue  il  leggendario  Space  Ranger  dopo essere  rimasto  bloccato  su  un  pianeta  ostile  a  4,2  milioni  di  anni  luce  dalla  Terra  insieme  al  suo comandante  e  al  loro  equipaggio.  Mentre  Buzz  cerca  di  trovare  un  modo  per tornare  a  casa attraverso  il  tempo  e  lo  spazio,  si  uniscono  a  lui  un  gruppo  di  ambiziose  reclute  e  il  suo  irresistibile gatto robot di compagnia, Sox. L’arrivo di Zurg, una presenza imponente con un esercito di robot spietati e un fine misterioso, complica le cose e mette a rischio la missione. Lightyear – La  vera  storia  di  Buzz  è  diretto  da  Angus  MacLane ed  è prodotto da Galyn Susman. La colonna sonora del film è firmata dal premiato compositore Michael Giacchino.

LIGHTYEAR: UN PICCOLO PASSO PER L'UOMO, UN GRANDE PASSO PER DISNEY-PIXAR

1995. Un bambino di nome Andy riceve in regalo il giocattolo dello space ranger Buzz Lightyear, protagonista del suo film preferito. Quel film era proprio Lightyear - La vera storia di Buzz. Inizia con questa nostalgica e accattivante informazione il nuovo film targato Disney-Pixar che vede protagonista il vero Buzz Lightyear, molto diverso dal giocattolo che conosciamo attraverso la saga di Toy Story: si tratta di un astronauta coraggioso, abile, ma anche soggetto ad errori, perché umano. Il volto è molto somigliante a colui che gli ha prestato la voce, ovvero Chris Evans, rintracciabile in particolare nelle espressioni caratterizzate da un'inconfondibile mimica sopraccigliare!




La storia racconta l'impresa di Buzz e degli altri space rangers intenti a lasciare un pianeta ostile e abitato da piante giganti che tentano di trascinare gli sgraditi ospiti nell'entroterra, oltre che da insetti enormi. La trovata incantevole del film si ha nel gap temporale dovuto ai numerosi viaggi di Buzz al fine di raggiungere la velocità della luce: per lui passano quattro minuti, per i suoi compagni rimasti su quel pianeta estraneo quattro anni. Così, ogni qualvolta Buzz rientra alla base, vede i suoi amici sempre più invecchiati, con una vita stravolta dalle novità, con una famiglia. Tutta una vita su un pianeta sconosciuto, mentre per Buzz si tratta solo di poche settimane di missione. 




Immancabile l'antagonista per eccellenza nominato fin dai tempi di Toy Story, ovvero il perfido Imperatore Zurg, di cui questa volta possiamo conoscere la vera identità. Introdotta anche la tematica LGBT attraverso il personaggio dell'astronauta Howthorne, protagonista del primo bacio tra due donne nella storia della Disney-Pixar. Il bacio è stato l'oggetto delle varie manifestazioni dei dirigenti Pixar che hanno lottato affinché la scena non venisse censurata dalla casa di produzione. Tra le tematiche anche quella dell'errore, in cui tutti cadiamo, e del sapersi perdonare, del tornare sui propri passi, del saper cambiare idea. E soprattutto, grande spazio viene lasciato alla cooperazione, che non deve essere per forza tra amicizie già nate, ma anche tra estranei che si trovano uniti di fronte allo stesso problema. Buzz è un eroe che vuole cavarsela da solo, che vede l'aiuto degli altri come una perdita di tempo, il classico "chi fa da sé fa per tre". Nel corso della storia, imparerà che insieme si va molto più lontani. 




Lightyear - La vera storia di Buzz è un film piacevole, che introduce una tematica importante per la casa di produzione Disney-Pixar, adesso definitivamente schierata dalla parte dell'inclusione. Per quanto sia strano parlare di lotta per l'inclusione nel 2022, è importante che il cinema in primis prenda decisioni di questo tipo, in quanto continua ad essere uno degli strumenti più impattanti sulla società. Le domande su Lightyear sono forse altre, ovvero quanto memorabile sarà questo titolo nel corso degli anni al di fuori della tematica LGBT, o quanto sia credibile che il film, così per come lo vediamo noi, venisse proiettato nel 1995 - seppur vi sia un chiaro omaggio a livello tecnico e di costruzione dell'intero prodotto al cinema degli anni '80/'90. Due cose sono certe: gli anni '80 e '90 continuano ad essere gli assoluti protagonisti dell'interesse di pubblico e case di produzione (non solo cinematografiche), indiscussi vincitori dei migliori prodotti artistici dell'età moderna, fulcro di idee che, a quanto pare, si sono esaurite con l'avvento degli anni 2000; la seconda certezza è che siamo pronti a comprare tutti i gadget in uscita del tenerissimo gatto robot Sox. 




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