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PROGETTO INFANZIA: ORIZZONTI DI PAOLA FORMICA

Buongiorno miei piccoli lettori,
la Bologna Children's Book Fair si è svolta all'insegna della condanna della guerra e dell'accoglienza verso gli ucraini in fuga da un paese dilaniato e oggi la nostra amica mamma Eliana ci parlerà di un libro che da voce proprio a questo problema.

 


Orizzonti
di
Paola Formica
 

Genere:
Libri per bambini
Editore:
Carthusia
Prezzo
: € 19,90
Uscita:
26 marzo 2015

Un libro silenzioso per raccontare una storia forte e potente che arriva da lontano.

RecensionE
 

Fermo restando il doveroso sostegno al popolo ucraino e l'impegno concreto ad aiutarlo in questo momento così difficile, va ricordato che nel mondo ci sono milioni di profughi in fuga da paesi devastati da sanguinosi conflitti, catastrofi naturali, discriminazioni di ogni sorta. 

 

Profughi a cui non sempre viene riservato lo stesso benevolo trattamento; penso ad esempio a quelli bloccati in mare per ore, quando non per giorni, respinti dai paesi che oggi fanno a gara per accogliere - giustamente - le vittime di questa guerra assurda.

 

 

È per questo che quando ho visto esposto allo stand di Carthusia il silent book Orizzonti, di Paola Formica, ho capito che dovevo parlarne.

 

Per dare voce a chi voce troppo spesso non ha, un libro che (sembra paradossale ma non lo è) non ha bisogno di parole per raccontare il dramma dei "viaggi della speranza", quelli in cui si mette a rischio la propria vita - scappando da una morte certa per un destino incerto ma pur sempre alla ricerca di orizzonti più luminosi.
L'albo è tra i finalisti del Silent Book Contest 2014, il primo concorso internazionale dedicato al libro senza parole.

 

La palette di colori ci porta nel deserto africano, dove un bambino, vestito con una t-shirt bianca e un paio di bermuda, inizia la sua disperata corsa per raggiungere un furgone carico di migranti in viaggio verso l'ignoto. A piedi nudi, sulla sabbia bollente.
Le illustrazioni, realizzate in digitale, alternano campi larghi e stretti, spostando con questo continuo movimento l'attenzione sulle persone, sui volti, sulle emozioni.
Emblematica la tavola, nera come la notte, in cui spiccano gli occhi grandi e spaventati che affollano il barcone. Subito dopo l'azzurro, infinito. Un azzurro che sa di speranza, che preannuncia l'arrivo imminente alla terra promessa.

 


Le mani di due bambini, tese l'una verso l'altra, lasciano intuire un lieto fine ma, per l'assenza di parole, le immagini possono aprirsi ad altre interpretazioni. Penso alle tante vite spezzate in mare che questa terra promessa non la raggiungeranno mai.

 

Tragedie umanitarie che pesano come macigni sulle coscienze di tutti noi, che non possono lasciare indifferenti quelli nati "dalla parte giusta del mondo".
Perché non ci sono vite che non meritano di essere salvate.

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