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RECENSIONE: AUSCHWITZ DI FRANCESCO GUCCINI

Hola readers,
questa settimana ho deciso di continuare a parlarvi di libri dedicati al giorno della memoria. Eccomi quindi qui con un testo veramente poetico scritto da Francesco Guccini.

Auschwitz
di Francesco Guccini 
                                                 

Genere: Narrativa per ragazzi
Prezzo: € 14,50
Editore: Lapis
Uscita: 16 gennaio 2020

Serena Viola dipinge per Lapis il testo di quella che è indubbiamente una delle più famose canzoni di Francesco Guccini, regalandoci un albo illustrato pieno di suggestioni: colori e immagini si accostano a parole di forte valore artistico e poetico. Una canzone per la quale non occorre alcuna presentazione, che occupa ormai di diritto un posto di primissimo piano nel panorama della canzone d'autore. La storia del bambino nel vento è ormai patrimonio della memoria collettiva. Il celeberrimo brano, scritto nel 1966, è universalmente riconosciuto come storia simbolo di sei milioni di vittime dell'orrore dei campi di sterminio hitleriani. Un albo da conservare, leggere o rileggere, per riflettere e per ricordare. Età di lettura: da 7 anni.
RECENSIONE

Un albo dolce, delicato e imponente che grazie alle illustrazioni di Serena Viola e alle parole di Francesco Guccini, veniamo trascinanti ad Auschwitz per non dimenticare...

Un testo simbolico che Guccini incise per il suo album di debutto Folk Beat nel 1967, modificandone alcune strofe e aggiungendo come sottotitolo "La canzone del bambino nel vento".

Il testo è narrato da due voci: il protagonista, un bambino che nel Campo di concentramento di Auschwitz «è morto con altri cento, passato per un camino e adesso è nel vento» e quella dell'autore, che si pone alcune domande retoriche a cui non sono state date delle risposte...

Son morto con altri cento
Son morto ch'ero bambino
Passato per il camino
E adesso sono nel vento
E adesso sono nel vento


Ad Auschwitz c'era la neve
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d'inverno
E adesso sono nel vento
Adesso sono nel vento


Ad Auschwitz tante persone
Ma un solo grande silenzio
È strano non riesco ancora
A sorridere qui nel vento
A sorridere qui nel vento


Io chiedo come può un uomo
Uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioni
In polvere qui nel vento
In polvere qui nel vento


Ancora tuona il cannone
Ancora non è contento
Di sangue la belva umana
E ancora ci porta il vento
E ancora ci porta il vento


Io chiedo quando sarà
Che l' uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà
E il vento si poserà


Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà
E il vento si poserà
E il vento si poserà

Questa di Fracesco Guccini è e rimarrà per sempre, un brano simbolo che racconta la brutalità dei campi di concentramento.


2 commenti

  1. Veramente belle le immagini ed espressive, non conoscevo questa uscita.

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    1. Ciao cara, si ti confermo che è un piccolo gioiellino, un libricino poetico che meriterebbe di stare in ogni libreria :-)

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