come ogni giovedì ecco qui la recensione della nostra carissima Simon che oggi ci parla di un libro molto particolare, Selvaggio a chi di Fabiana Redivo.
Selvaggio a chi
di Fabiana Redivo
di Fabiana Redivo
Genere: Narrativa
Editore: Dri Editore
Pagine: 141
Uscita: 22 Marzo 2017
La vita di Flora, adolescente romana, scorre tranquilla e pigra fino al giorno in cui lo zio Antonio, attivista di Greenpeace, viene arrestato in Brasile. Flora parte per l'Amazzonia con i genitori, alla scoperta di una realtà di cui ha sentito parlare solo sui social: la lotta del popolo Munduruku per difendere il suo territorio dal disastro ambientale, impedendo la costruzione di una enorme diga. La ragazzina avrà modo di confrontarsi con una cultura completamente diversa dalla sua. E al termine dell'avventura, la domanda sorge spontanea: selvaggio... a chi?
RECENSIONE
Nonostante fossero ormai le dieci di sera, il caldo a Roma era davvero soffocante e Flora Staglianò, dodici anni appena compiuti, stava armeggiando con un elastico nel tentativo di domare la folta chioma nera in una coda di cavallo.
Flora è una annoiata adolescente che, finita la scuola, galleggia nel caldo afoso della città romana. Genitori a casa, amiche partite, città quasi deserta, ma in questo quadro, che nulla lascia sperare, irrompe un personaggio Donchisciottesco, strampalato, fighissimo, simpaticissimo, un eroe che lotta per un mondo migliore: Zio Antonio.
"Oggi ho capito perchè fai tutte queste cose assurde. Tu sei un Guerriero dell'arcobaleno..."
Antonio, arrivista di Greenpace, trasforma quelle giornate senza scopo in una missione tumultuosa, un viaggio che la porta in Brasile. In Amazzonia. Tra la popolazione dei Munduruku.
I selvaggi Monduruku.
Ma selvaggi a chi?
Flora sale per la prima volta su un aereo, scopre cosa è il fuso orario, come ci si sente a stare, imprevedibilmente, dall'altra parte del mondo, gusta cibi nuovi, ingredienti sconosciuti, nuovi odori e colori.
Andando in soccorso, insieme alla famiglia, di quello zio scapestrato finito nei guai, ma eroe- guerriero, a Flora gli si aprirà un mondo davanti, il mondo della scoperta, della conoscenza, della curiosità, una insperata autostima e fiducia in se stessi.
Si aprirà ad un nuovo e più vero rapporto col padre, pieno di rinnovata ammirazione, di orgoglio e fierezza per questo incravattato e serioso avvocato, con un passato hippy-meta!
Soprattutto si dischiuderà davanti a lei, la grandezza, l'immensità della foresta amazzonica.
Qui è diverso. Guarda questi alberi, la natura che si ribella alla costrizione di un nastro di cemento, che riempe i vuoti conun pieno ricco di risorse. Pieno di autentica vita, quella primordiale, rigeneratrice e generosa. Ci troviamo all'ingresso di una cattedrale costruita dalla natura stessa.
Grazie a tutto questo, ecco per Flora il primo amore, il ragazzo tanto desiderato quanto irraggiungibile, Francesco, l'amore insperato.
E' una storia piacevole, scorrevole, un turbinare di informazioni, nozioni, spunti che si susseguono una dietro l'altra, interessante da una parte, dall'altra, a tratti, tutto accade velocemente, col piede sull'acceleratore, troppo facile in certi passaggi, tanti concetti in poche righe, mi sarebbe piaciuto potermi soffermare di più su alcuni aspetti.
Affrontare un tema gigantesco e vitale come questo esige un'attenzione particolare.
Lodo questa storia che tratta di argomenti a me cari, una buona occasione per far conoscere ai ragazzi una realtà di cui difficilmente si parla, per mancanza di giusta informazione, per mancanza di interesse civile, ambientale, umano.
Bella e confortante l'immagine, a conclusione della storia, di sei ragazzi, su una panchina, a piazza Navona, che parlano di ambiente, di deforestazione, di minacciosa speculazione, di diritti violati.
Bella e confortante l'immagine, a conclusione della storia, di sei ragazzi, su una panchina, a piazza Navona, che parlano di ambiente, di deforestazione, di minacciosa speculazione, di diritti violati.
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