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RECENSIONE: IL SEGRETO DEL MIO MIGLIORE AMICO DI GIULIA BESA

Buongiorno Gattolettori,
tempo incerto oggi qui a Roma e da voi? Sicuro il pomeriggio ci regalerà grandi piogge...
Ora però è arrivato il momento di parlarvi di uno Young Adul adatto solo ed esclusivamente ad un pubblico giovanile: "Il segreto del mio migliore amico" di Giulia Besa.

Il segreto del mio migliore amico
di Giulia Besa
                                                       

Genere: Narrativa per ragazzi
Editore: Giunti
Prezzo: € 14,00 (ebook € 8,99)
Pagine: 244
Uscita: 13 Marzo 2019

Vera, la nerd ironica di Gemelle, si trova a dover svelare un nuovo mistero. E anche stavolta in palio c’è la vita di una persona che ama.
Vera non riesce proprio a stare lontana dai guai. Sua sorella gemella Celeste è in Giappone e lei è da sola a fronteggiare il misterioso cambiamento del suo miglior amico Orfeo, conosciuto all’Università, verso il quale si sente legata da un forte, ambiguo sentimento, nonostante sia fidanzata con Massimo. Orfeo, la media più alta dell’intera facoltà, il carisma naturale e lo sguardo nero pece, ha recentemente perso il fratello, ma questo non spiega gli strani accadimenti in cui sembra essere coinvolto... Un giorno Vera intercetta sul suo cellulare il messaggio di una misteriosa app: Il significato nascosto della vita. Di che si tratta?
RECENSIONE

Alcune avranno già avuto modo di fare la conoscenza di Vera e Celeste attraverso Gemelle, il  precedente libro di Giulia Besa, in cui le due giovani sorelle, sono ancora alle prese con i soliti problemi liceali. Ora le loro strade si sono divise, Celeste è in Giappone per riprendersi dall'anno complicato mentre Vera, è rimasta in Italia ad affrontare la nuova vita da universitaria.
Del resto è lei la nerd di famiglia, è lei che vuole perseguire le orme della madre e laurearsi in ingegneria meccanica, la possibilità poi di fare uno stage a Dubai nell'azienda in cui lavora la madre, l'ha resa ancora più determinata a diventare la prima del suo corso.

A parte Paolo che vive a Milano e Orfeo che da quando ha perso il fratello è sempre più triste e taciturno, Vera non ha molti amici, anzi a causa della sua bravura spesso viene presa di mira dalle bulle della scuola o usata solo per gli appunti.
Se deve togliere del tempo allo studio però preferisce farlo con Orfeo, con lui ultimamente ha scoperto moltissimi posti abbandonati affascinanti ma soprattutto ha imparato a conoscere il cielo e le sue costellazioni.

Passare del tempo con Orfeo però non fa che ingelosire e inasprire i rapporti con il suo ragazzo, Massimo, e anche se continua a ripetergli che Orfeo è solo il suo migliore amico, la stessa Vera non riesce a capire che cosa le stia passando per la testa... quello che prova per Orfeo è veramente solo amicizia?
Infatti quando Vera intercetta sul cellullare del ragazzo, un messaggio proveniente da una misteriosa app che richiede il superamento di prove difficili per conoscere Il significato nascosto della vita, capisce che per Orfeo è disposta a tutto, anche a superare lei stessa prove complicate e rischiose per aiutarlo. Ma in cosa consistono queste prove? E chi è a manovrare i fili di questa agghiacciante app?


Il segreto del mio migliore amico è indubbiamente un libro per ragazzi, devo dire che mi capita spesso di leggere qualche Young Adult, ma sinceramente questo mi ha fatto sentire proprio fuori target, e forse, proprio per questo, non sono riuscita ad entrare interamente in sintonia con la storia e i personaggi.
È stata però una lettura leggera e veloce ma a parte la curiosità di scoprire chi ci fosse dietro a tutto, non ne sono rimasta particolarmente colpita.

Si è vero, vengono trattati temi importanti e attuali come il bullismo, i suicidi di massa il rapporto con gli altri e le conseguenze delle proprie azioni, però, a mio avviso, sono stati tutti affrontati con troppa leggerezza, per non parlare poi della figura dei genitori, troppo marginale o addirittura denigrata.

Nonostante questo però, devo dire che ho apprezzato molto la scrittura di Giulia Besa, il suo stile così fresco e scorrevole, è riuscito a coinvolgermi e ad incuriosirmi tantissimo, soprattutto grazie al velo di mistero che ha voluto includere in questo young adult. Certo il finale mi ha lasciato un po'... mmm... diciamo basita... ma sono convinta che questo libro sarà sicuramente apprezzato di più da un pubblico giovanile.

5 commenti

  1. Non ho mai letto nulla di questa autrice, ma Gemelle è in libreria in un po' in attesa di essere scelto! Sebbene inizialmente non avessi particolari aspettative a riguardo, ho visto parecchi commenti positivi che mi stanno invogliando sempre di più a dargli una possibilità 😉

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  2. No non conosco il primo che citi, ma di solito i libri con questi temi non mi fanno impazzire.
    In ogn icaso bella recensione, ma non penso di leggerlo <3

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  3. Io, avendo letto il secondo libro , mi sono innamorata di giulia besa....ma non riesco a capire se alla fine Orfeo muore o se ne va via( in un altra citta)

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  4. Io ho letto il secondo libro di Giulia besa e mi sono letteralmente innamorata di questa scrittrice, ma vorrei capire meglio se Orfeo alla fine muore o no

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  5. Ho letto molti libri, è successo che non mi piacesse lo stile dell'autore e cose varie, ma non mi è mai capitato di leggere un libro brutto, nel vero senso del termine.
    Ho iniziato a leggerlo e all'inizio sembrava una storia normale di ragazzi che stanno all'università. Poi la storia degrada davvero, perde ogni minimo significato, la vita viene considerata dai personaggi come uno scherzo, dove si può fare la prima cosa che passa in testa, mentre invece è un grande dono.
    Trasmette idee e valori sbagliati, ad esempio: orfeo, il personaggio che la protagonista davvero ama ha scaricato sul cellulare un'app autolesionista, tipo blue whale e ha iniziato ad eseguire già delle prove. Quando la protagonista (di cui non ricordo nemmeno più il nome) lo scopre decide di installare anche lei l'app perché crede che in questo modo potrà aiutare orfeo: ma la cosa è totalmente priva di senso, inizia anche lei ad eseguire tutte le prove, ma non è che facendosi pungere dalle vespe e ubriacandosi riesca a migliorare la situazione. Inoltre diventa dipendente anche lei dall'app perché anche quando capisce che le sue prove sono diverse da quelle che invece deve affrontare orfeo, continua comunque a farle...
    E poi ripeto, trasmette un messaggio sbagliato: se qualcuno fa "vose sbagliate" non bisogna ripeterle, ma chiedere aiuto.
    Questo libro è privo di spessore, privo di riflessioni e delle motivazioni per le quali i protagonisti compiono determinate scelte. Fanno le cose peggiori solo perché glielo chiede una stupida app. Non sembrano persone, non sono persone questi personaggi perché totalmente privi di ragione.

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