Buongiorno Gattolettori,
cisono romanzi che si leggono come un abito che prende forma sotto le
dita di un sarto: lentamente, con pazienza e meraviglia, fino a rivelare
la propria anima nascosta tra le pieghe della storia.
“Il labirinto di seta”
di Anna Samueli è proprio questo: un intreccio raffinato di arte,
mistero, identità e memoria che si svolge sullo sfondo di una Venezia di
inizio Novecento piena di fascino, luci e ombre.
Il labirinto di Seta
di Anna Samueli
Genere: Narrativa
Editore: Sonzogno
Prezzo: € 19,00 (ebook 11,99)
Pagine: 464
Uscita: 23 settembre 2025
Un’aggressione violenta a Granada, e Luz in una notte perde tutto. Unico, misterioso lascito della madre: una scatola bianca con un logo a forma di labirinto, una lettera di presentazione fasulla e un biglietto per Venezia. È così che la ragazza, sedici anni e muta per scelta, si ritrova a lavorare per Mariano Fortuny, l’alchimista delle stoffe. Nel suo palazzo di campo San Beneto, già si stampano con tecniche segrete gli scialli knossos, ambiti dalla buona società di tutta Europa, ma il suo genio instancabile è ossessionato dalla creazione di un abito senza tempo, la cui piega perfetta possa disegnare il corpo e l’anima di chi lo indossa. Da questa visione e dalle intuizioni della compagna, l’affascinante Henriette, nascerà il delphos, un vestito destinato a entrare nella storia della moda. Testimone e poi artefice di questo mondo di tessuti e colori, Luz dovrà scavare tra i meandri del passato e affrontare le incertezze del primo amore e del futuro, per dare finalmente forma alla sua vera identità. A fare i conti con i propri fantasmi è anche Mariano, che vive da sempre sotto l’ala protettrice della madre e oscurato dall’ombra del padre – il famoso pittore Marià Fortuny y Marsal, ufficialmente morto di malaria ma con i sintomi di un avvelenamento da piombo. E tra le pieghe della seta, di una città, di una storia, sia Luz che Mariano dovranno scoprire chi sono davvero. Nella chiassosa vivacità della Venezia di inizio Novecento – in cui si muovono Gabriele D’Annunzio e Giovanni Stucky, Luisa Casati e Marcel Proust, ma anche operaie e impiraresse dalla saggezza spiccia – Anna Samueli unisce la finzione alla realtà per restituirci il ritratto di un artista poliedrico, un inventore eclettico e insaziabile che ha segnato un’epoca.
RECENSIONE
La storia si apre con un trauma: un’aggressione violenta a Granada costringe la giovane Luz a fuggire da tutto ciò che conosce.
Muta per scelta, con una misteriosa scatola bianca contrassegnata da un labirinto e un biglietto per Venezia, la ragazza intraprende un viaggio che la condurrà nel cuore di un mondo fatto di stoffe preziose, colori e segreti: quello dell’atelier di Mariano Fortuny, il geniale artista e inventore capace di trasformare la seta in luce.
Fortuny, personaggio realmente esistito, è ossessionato da un’idea: creare un abito perfetto, capace di adattarsi al corpo e all’anima di chi lo indossa.
Da questa visione e dal contributo dell’enigmatica Henriette, nascerà il celebre Delphos, un vestito destinato a cambiare la storia della moda e a riflettere l’essenza più profonda del tempo.
Attraverso lo sguardo silenzioso di Luz, Anna Samueli ci fa vivere un’epoca in fermento: la Venezia dei salotti mondani, delle impiraresse, degli artisti e dei sognatori. Una città che non è solo scenario, ma personaggio vivo, palpitante, che avvolge i protagonisti con la sua bellezza ambigua e magnetica.
“Il labirinto di seta” non è solo un romanzo storico: è una ricerca d’identità.
Ogni personaggio si muove all’interno del proprio labirinto interiore, cercando un filo che conduca alla libertà.
Per Luz, significa trovare la voce che ha scelto di spegnere; per Mariano, liberarsi dall’ombra del padre e dalle aspettative che lo imprigionano.
Tra pieghe di tessuti, fragranze di colori e silenzi densi di significato, Samueli costruisce una narrazione poetica e sensoriale.
La sua scrittura è elegante, ricercata, ma mai distante: accompagna il lettore dentro la mente e il cuore dei protagonisti, mescolando storia e invenzione con equilibrio perfetto.
La Venezia che emerge dalle pagine è affascinante e contraddittoria: una città-labirinto, proprio come quello del titolo, dove tutto può essere riflesso e illusione.
Tra le calli e i palazzi, la vita dei protagonisti si intreccia a quella di personaggi reali come Gabriele D’Annunzio, Luisa Casati o Marcel Proust, restituendo il senso di un’epoca straordinaria in cui arte, scienza e sensualità convivevano in perfetta tensione.
Samueli dipinge questo mondo con la precisione di un’artista tessile: ogni dettaglio, ogni parola è una trama che si lega all’altra, fino a comporre un affresco vibrante di passione e bellezza.
“Il labirinto di seta” è un romanzo denso e raffinato, che conquista lentamente, come un tessuto da accarezzare.
Parla di rinascita, di silenzi che diventano forza, di amore e di arte come strumenti di salvezza.
Anna Samueli intreccia le vite di Luz e Mariano in un racconto che celebra il potere trasformativo della creazione, l’atto stesso del dare forma, a un abito, a un sentimento, a sé stessi.
Un libro che consiglio a chi ama le storie intellettualmente ricche ma emotivamente profonde, capaci di unire la grazia della scrittura alla complessità dell’animo umano.








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