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NERDLANDIA: RECENSIONE GIOCO DI RUOLO: SHERWOOD BANDITS

La leggenda di Robin Hood è da sempre sinonimo di ribellione, astuzia e spirito di giustizia. Ma cosa succederebbe se, invece del famoso arciere, fossimo nei panni di un manipolo di banditi più interessati al bottino che alla gloria? È proprio questa la premessa di Sherwood Bandits, un gioco da tavolo edito da Ludus Magnus Studio (LMS) che ci cala nel cuore della Foresta di Sherwood per vivere un’avventura scanzonata.


SHERWOOD BANDITS

  

Genere: Competitivo
Giocatori: 2-4
Durata: 45 minuti
Età minima: 14+

 

In questo titolo, da 2 a 4 giocatori (5 con l’espansione) impersonano una banda di ladri impegnati a tendere agguati ai carri carichi di tesori del principe Giovanni. Il loro obiettivo? Rubare quanti più preziosi possibile, collezionare set redditizi e dimostrare di essere i veri padroni della foresta. Questo è uno dei giochi della serie Lite di LMS Con una durata contenuta di 45 minuti. Con una forte componente interattiva e una produzione di altissimo livello, Sherwood Bandits si propone come un gioco leggero e accattivante, rendendolo adatto a famiglie, gruppi di amici e giocatori occasionali.

 

Come da tradizione LMS, la prima cosa che colpisce, è l’impatto estetico del gioco. La plancia è vivace e colorata, decorata con toni caldi e uno stile fumettoso che richiama la fantasia medievale. I carri del Principe sono veri e propri modellini tridimensionali in cartoncino, ciascuno pronto a essere caricato con bottini assortiti. 

 

Le carte sono illustrate con gusto e immediate nella lettura, mentre i token dei bottini (collane, sacchi d’oro, monete) sono ben distinti e solidi al tatto. Anche i dadi sono piacevoli da lanciare. Tutto contribuisce a un'esperienza visiva e sensoriale di grande qualità, che favorisce l’immedesimazione e rende il gioco invitante anche per chi non è un appassionato abituale.

 

La preparazione della partita è molto semplice. Al centro del tavolo si posiziona la plancia, su cui vengono disposti i cinque carri. Ogni carro riceve casualmente tre bottini pescati da un sacchetto (o da una riserva coperta): questi possono essere di diverso tipo e valore. I carri rappresentano gli obiettivi che i ladri cercheranno di assaltare durante la partita.

 

Ciascun giocatore sceglie un personaggio, prende il rispettivo dado e miniatura, costruisce il proprio forziere personale e riceve un segnalino per tracciare il proprio ordine di turno. Infine, si prepara il mazzo delle guardie che proteggeranno i carri: queste carte vengono posizionate coperte sotto ciascun veicolo, pronte a essere rivelate solo al momento dell’assalto. In pochi minuti tutto è pronto, e il gioco può partire senza troppi preamboli.

 

Una partita a Sherwood Bandits si sviluppa lungo quattro round principali, ognuno composto da tre fasi ben distinte che scandiscono il ritmo di gioco: appostamento, imboscata e saccheggio.

 

Durante la fase di appostamento, ogni giocatore sceglie segretamente uno dei cinque carri da assaltare, piazzando la propria miniatura su uno degli spazi disponibili. Ogni carro ha posti limitati: in due o tre giocatori ci si divide più facilmente, ma in quattro o cinque la competizione si fa più serrata. Qui entrano in gioco il bluff, l’osservazione degli avversari e l’intuizione: andare dove ci sono meno rivali o tentare il colpaccio in un carro ben rifornito ma molto conteso?

 

Nella fase di imboscata, si rivelano le carte guardia che proteggono ciascun carro. Ogni carta indica una soglia di difficoltà che va superata lanciando il proprio dado personalizzato. Se il tiro è pari o superiore, l’attacco ha successo. In caso contrario, il ladro viene scacciato e non ottiene nulla. Ogni personaggio dispone anche di un’abilità unica che può influenzare i dadi, manipolare i risultati o interferire con gli altri banditi, aggiungendo un pizzico di strategia a ogni tentativo.

 

La fase di saccheggio è riservata a chi ha superato la guardia: a turno, partendo dal primo giocatore, i ladri scelgono uno dei bottini disponibili sul carro. I tesori raccolti vanno depositati nel proprio forziere e saranno poi convertiti in punti a fine partita. Alcune combinazioni di tesori, ad esempio tre oggetti identici o tre diversi, forniscono punti bonus, spingendo i giocatori a pianificare non solo quanto rubare, ma anche cosa rubare.

 

Al termine del round, si rimpiazzano i bottini e le guardie, si passa al round successivo e il gioco prosegue fino alla fine del quarto. A quel punto, si contano i punti: ogni bottino ha un valore variabile, e i set completati garantiscono punteggi extra. Vince il giocatore con il tesoro più prezioso, aka punteggio più alto.

 

Sherwood Bandits è un gioco leggero, veloce da spiegare e molto interattivo. L’elemento aleatorio è ben presente, soprattutto nei tiri di dado, ma viene mitigato un minimo dalle abilità speciali dei personaggi e dalla possibilità di scegliere dove e quando rischiare. La casualità, e relativa tensione, generata dalle imboscate e la soddisfazione di riempire il proprio forziere con tesori scintillanti rendono ogni round pieno, nessuno si troverà fermo.

 

Il gioco dà il meglio di sé in quattro giocatori, dove il caos tattico e la contesa per i bottini si fanno più vivaci. In due, l’esperienza è più controllata ma perde parte del divertimento derivante dalle interazioni e dagli scontri. La rigiocabilità è ottima: sebbene la struttura sia sempre la stessa, la disposizione dei bottini, la rotazione delle guardie e la varietà dei personaggi assicurano una buona varietà nelle prime partite. 

 

Il target ideale di Sherwood Bandits sono famiglie con figli, gruppi di amici che cercano un filler da 30-40 minuti, o giocatori casual in cerca di un titolo colorato, immediato e con un pizzico di fortuna e malizia. Non è un gioco di strategia raffinata, né un titolo da tornei, ma riesce perfettamente nel suo intento: offrire partite leggera, divertente e ricca di imprevisti tra risate, tiri di dado e forzieri da riempire.

 

In definitiva, Sherwood Bandits è un gioco che consiglio, è uno di quei giochi che puoi intavolare sempre, con qualsiasi gruppo, grazie al suo stile visivo curato per la componentistica sopra la media genera curiosità anche a chi è poco avvezzo a quest’hobby. La combinazione di bluff, dadi e gestione del bottino crea una dinamica di gioco vivace e accessibile, perfetta per chi cerca un’esperienza divertente senza doversi immergere in regole complesse. Se amate i giochi con interazione diretta e una buona dose di imprevedibilità, Sherwood Bandits farà sicuramente al caso vostro.

 

Cosa aspettate ad appostarvi insieme a Robin nella foresta di Sherwood? I carri del malvagio principe Giovanni stanno per arrivare. E poi scusate, non ci sarà occasione più buona per cantare a squarciagola Urca urca tirulero.


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