Buon pomeriggio readers,
oggi parliamo di uno dei miei giochi da tavolo preferiti, un
gioco che nel pieno delle sue espansioni è mastodontico e che ad oggi conta
quattro campagne crowdfunding di successo, parlo di Black Rose Wars, in
particolare oggi parleremo della versione a due giocatori Black Rose Wars: Duel
– Void.
Vi faccio un piccolo riassuntino di quello che è il fratello maggiore Black rose Wars (che da ora abbrevieremo in BRW), da 2 ai 4 giocatori (6 con espansioni), ha una durata di due o tre ore, una scelta tra 6 scuole di magia (senza le espansioni varie, che ne aggiungono ancora), carte potenziamento, carte missione, carte evocazioni, carte evento, una miriade di token ed una miriade di tiles, vi servirà un tavolino bello grande per farci stare tutto.
Ah, dimenticavo le miniature, che sono spettacolari, hanno un livello di
dettaglio ed una dinamicità che le rendono degne di stare in vetrina.
Ora, tutto questo porta ovviamente ad un gioco a cui serve tempo, spazio ed un
gruppo che giochi spesso, è uno di quei giochi a cui serve una certa assiduità
per poterlo gustare al meglio. Non per il regolamento in sé, che non è
difficile, ma per le tantissime cose da ricordare e le tantissime di cui tener
conto, ed alcune che cambiando con il proseguire della partita.
Ora, tutto questo può scoraggiare alcuni giocatori dall’intavolarlo, o
addirittura dall’acquistarlo. Ed è qui che la versione “Duel” ci viene in
soccorso, dentro ha meno componenti, un tabellone più piccolo, una sola scuola
di magia da imparare e le missioni condivise, insomma è tutto più snello. Ah,
le miniature ci sono, e sono spettacolari anche queste.
Come dicevo, il gameplay è snellito, ma rimane quello di BWR, cioè un mix di deckbuilding per la preparazione degli incantesimi, movimento su mappa per il controllo delle stanze e un'accesa interazione tra i giocatori. La scelta di fissare la partita a quattro turni e di introdurre missioni condivise si rivela vincente, conferendo un ritmo serrato e decisioni strategiche più ponderate. Le partite, come promesso, si attestano sui 45-60 minuti, ovviamente le prima partite saranno più lunghe, sia per digerire le meccaniche, sia per imparare e capire cosa fanno le varie magie. L'ottima scalabilità a due giocatori è un punto di forza indubbio, superando i limiti che il gioco base presentava in questa configurazione.
Non vi darò una spiegazione del regolamento in sé, come si svolge in cosa consistono le varie fasi, semplicemente perché rischierei di confondervi un po', soprattutto senza farvi vedere di cosa sto parlando. Il regolamento in sé è ben scritto, ma essendo un gioco con molte carte, molte fasi e molte scritte, qualcosa può confondere. Qui avete addirittura tre modi di avere aiuto, il classico video su YouTube (Santi subito voi che ci spiegate le regole dei giochi da tavolo), un gruppo Facebook molto attivo ed un gruppo Telegram ancora più attivo. È capitato anche a me di chiedere per dubbi e sviste, le risposte sono sempre immediate e complete.
Ma torniamo al gioco in sé, la vera novità di Duel - Void risiede nell'ambientazione. Il cupo Rinascimento italiano (ambientazione in cui sono ambientati molti dei giochi della Ludus Magnus Studio) cede il passo alle atmosfere inquietanti del Mito di Cthulhu di H.P. Lovecraft. Nuovi maghi e le loro evocazioni (che belli i Dagon) si uniscono alla lotta, Viene introdotta la Scuola di Magia del Vuoto, con incantesimi più orientati al controllo delle stanze e alle evocazioni.
Ancora una volta, Ludus Magnus Studio si conferma un'eccellenza nella produzione. I materiali sono di altissimo livello: miniature finemente scolpite, tiles a doppio strato e illustrazioni evocative che, pur mantenendo i toni cupi della serie, si arricchiscono dei dettagli lovecraftiani. La cura per il design e la qualità dei componenti rendono Duel - Void un piacere sia per gli occhi che al tatto.
La versione a due giocatori è stata, secondo me, un’ottima mossa di Ludus Magnus Studio per due motivi, Per i nuovi giocatori rappresenta un'ottima porta d'ingresso nel vasto universo di BRW. Il costo e la durata più contenuti lo rendono perfetto per "provare" le meccaniche del gioco senza l'investimento iniziale (economico e di tempo) richiesto dalle scatole più grandi. La scelta tra Duel - Void e Duel - Lex diventa una questione estetica o di preferenza tematica, data l'identità meccanica tra i due. Per chi gioca prettamente in due è una soluzione valida e ben congegnata per godere appieno di BRW in modalità duello, risolvendo le problematiche di scalabilità del gioco base.
Ovviamente tutto è compatibile con tutti gli altri prodotti della serie di BRW, quindi si, potete usare le carte magia e i personaggi di “Void” in tutti gli altri giochi della saga, e viceversa
In conclusione, secondo me Black Rose Wars: Duel – Void (così come “Duel – Lex” prima ) è un ottimo prodotto, che fa esattamente ciò che promette: offre un'esperienza di BRW ottimizzata per due giocatori. La qualità dei componenti è eccezionale, il flusso di gioco è rapido e l'integrazione del tema lovecraftiano è visivamente d'impatto.
Se cercate un punto di partenza
accessibile e ben fatto per esplorare la saga, Duel – Void è un'ottima scelta.
Anzi, se siete attirati da BRW, “dovete per forza” prendere Duel – Void prima
dell’acquisto del fratello maggiore, perché è un ottimo modo per provare il
tipo di gioco senza spendere un capitale in soldi e tempo. Se poi il gioco vi
piace vi informo che a fine mese la Ludus Magnus Studio farà partire un nuovo crowdfunding
su Gamefound per un gioco della serie BRW, chiamato Black Rose Wars - Revised Edition,
altro non è la versione riveduta e corretta del primo gioco della serie, mentre
verso fine anno è stata annunciata la terza scatola della serie Duel, che si
chiamerà Duel – Kami.
Se proprio vi doveste “infognare” sappiate che vengono organizzati dei tornei
di BRW in tutta Italia dove potrete sfidarvi per il titolo di Gran Magister con
persone proveniente da tutta Italia. Si avete capito bene, tutta Italia. Sei il
più bravo tra tutti i tuoi amici? È solo il primo passo.
Che aspettate a diventare Gran Magister? O almeno provateci.
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