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CINEGATTO: LILO E STITCH ANCHE DOPO 20 ANNI SONO L'ESEMPIO PERFETTO DI OHANA

Da domani nelle sale italiane il live action di Lilo e Stitch, diretto da Dean Fleischer Camp e interpretato da Maia Kealoha, Sydney Elizebeth Agudong, Billy Magnussen, Tia Carrere,  Courtney B.  Vance e Zach Galifianakis. 


Scheda Film


 

Lilo Pelekai  è  una  bambina  di  6  anni  che  vive  alle  Hawai’i  e  sogna  di  avere  un  migliore  amico. Dopo  la  tragica  scomparsa  dei  genitori,  lei  e  sua  sorella  maggiore  Nani,  che  ha  18  anni,  si trovano a dover affrontare la vita da sole. Nonostante ciò, Lilo resta sempre ottimista. Quando la  loro  vicina di casa Tūtū permette a Lilo di visitare il rifugio per animali locale (dove ama passare  il  tempo  a  dare  da  mangiare  caramelle  ai  cani abbandonati),  Lilo  porta  a  casa  una creatura selvaggia e impulsiva che sembra decisa a scatenare il caos. Mentre Nani lo considera un  problema,  Lilo  è  convinta  che  le  sue  preghiere  siano  state  esaudite  e  che  abbia  finalmente trovato un migliore amico. Purtroppo, il  suo  nuovo  animale  domestico,  che  lei  chiama  Stitch,  è  in  realtà  un  alieno, l’Esperimento  626,  che  è  fuggito dal  pianeta  Turo:  due rappresentanti  della Federazione delle Galassie Unite, Pleakley e Jumba, si sono infiltrati tra gli umani e lo stanno inseguendo. Mentre Lilo   lotta  per   controllare   l’amabile   ma   dispettosa   creatura,   Nani cerca   faticosamente   di mantenere  un  lavoro  e  prendersi  cura  della  sorella  minore,  e  i  servizi  sociali  temono  che  stia fallendo miseramente. Stitch intraprende un viaggio che lo trasforma da un alieno emarginato a un  amato  membro  della  famiglia,  confermando  l’importanza e  il  significato dell’ohana: una famiglia può essere composta da più di semplici consanguinei e nessuno viene abbandonato.

 

LILO E STITCH ANCHE DOPO 20 ANNI SONO L'ESEMPIO PERFETTO DI OHANA 

Nel 2002 il mondo fu invaso da un alieno blu, distruttivo ma soffice e coccoloso, che si è fatto spazio tra i grandi classici Disney con una delle migliori campagne promozionali della storia della casa di Topolino. Ben ventitré anni dopo ritroviamo quel piccolo alieno blu che invade il regno dei live-action Disney, e non solo: Stitch è nei cinema, in tv, negli scaffali di ogni negozio, nelle magliette di adulti e bambini da oltre 20 anni. Come si spiega questo successo? La risposta, che era già presente nelle varie produzioni animate degli ultimi anni, è ancora più evidente nel live-action.




Il film di Lilo e Stitch porta sullo schermo i colori del sole e del mare delle Hawai'i, un paesaggio quasi in contrasto con la difficile situazione delle sorelle Lilo e Nani, rimaste orfane da poco tempo e in difficoltà economiche, seguite da un'assistente sociale a cui è affidato il futuro della bambina.
La scena di apertura con il "processo" all'esperimento 626 e al suo creatore, lo scienziato Jumba, è rimasta praticamente la stessa, e ancora non sembra di essere pienamente all'interno di un film. Ma poco dopo, con i titoli di testa, lo spettatore si trova immerso nelle acque cristalline in cui Lilo nuota per lasciare il sandwich al burro d'arachidi al suo amico pesce - che controlla il tempo -, nella sabbia bianca, nelle note di "He mele no Lilo", nella hula. Ed è subito feeling tra noi e la piccola Maia Kealoha, alla sua prima interpretazione: nessuno poteva rappresentare le espressioni buffe, imbronciate, gli urletti spacca-timpani come Maia, una bambina di soli 8 anni che ci ha regalato la Lilo che meritavamo. 




E con lei si entra nel vivo del film e del suo tema principale, l'ohana, la famiglia. Nani è la sorella maggiore, in gamba, lavoratrice instancabile, determinata e molto affezionata alla sua sorellina Lilo, che è considerata una strana da tutti, che non ha amiche, che è piena di vita e molto sensibile alla natura e agli animali. E qui irrompe prepotentemente un must dell'animazione Disney: il wish upon a star, l'esprimere un desiderio su una stella cadente. Ed è questo che fa Lilo, desiderando di avere un amico, chiedendo al cielo di mandarle l'angelo più bello che c'è. E quell'angelo bellissimo è Stitch, un alieno a 6 zampe, con le antenne e gli occhi neri profondissimi, ma con uno sbrilluccichio negli occhi. Star - a cui è impossibile non pensare da quando Wish ci ha mostrato l'altro lato del desiderio espresso, la stella che li realizza - manda sulla terra il nuovo migliore amico di Lilo, così simile a lei, con tanta rabbia dentro che viene placata dai valori intramontabili della famiglia, dall'amore, dalla musica, da una ghirlanda. L'essere diversi agli occhi degli altri è ciò che accomuna i personaggi di Lilo e Stitch, entrambi soli, esclusi da resto del mondo e considerati cattivi, anzi pericolosi. Due personaggi molto complessi perché si tratta fondamentalmente di due bambini, costruiti quasi allo stesso modo e con un destino comune che sembra inevitabile: l'adozione. Proprio attraverso l'adozione Stitch riesce a farsi notare da Lilo, che scambia il piccolo alieno blu per un cagnolino molto strano e quindi perfetto per lei. L'adozione è anche il futuro di Lilo se sua sorella Nani non sarà in grado di dimostrare all'assistente sociale di potersi prendere cura della sorellina. Così l'ohana viene raccontata in un contesto difficile, una famiglia a pezzi ma unita da tanto amore da cui Stitch imparerà a far emergere il suo lato buono. 




"Nessuno viene abbandonato o dimenticato". Questo concetto espresso in maniera così semplice da Lilo - e solo una bambina può arrivare dritta al punto cogliendo l'essenziale delle cose - viene messo in pratica con una naturalezza sbalorditiva, perché far entrare qualcuno nel proprio cuore e accettarlo con ogni pregio e difetto è più facile a dirsi che a farsi. Ma è proprio così, Lilo ama Stitch per com'è, vede il suo lato distruttivo ma ancor di più il suo carattere dolce, fedele, coraggioso. L'amicizia tra Lilo e Stitch è una delle più commoventi nel panorama dell'animazione, perché è perfetta e imperfetta allo stesso tempo: entrambi sono fuori dal comune, amano cose ben precise, hanno personalità molto definite, furbizia e quell'inclinazione alle monellerie tipica dei bambini che fanno arrabbiare tanto gli adulti, ma che dal loro punto di vista sono - giustamente - il motore delle storie più divertenti ed esilaranti, memorabili. Quando sono insieme possono fare tutto, superare la paura dell'acqua o affrontare la solitudine. Sono sorella e fratello, amici del cuore, sono l'uno il completamento dell'altro, e questo rapporto descrive IL rapporto perfetto, che può essere col proprio cane, o marito, o figlia. Per questo motivo, ognuno di noi si è sempre ritrovato nell'amore tra Lilo e Stitch, che rievoca la purezza e al tempo stesso la complessità di un sentimento vero. Inoltre, entrambi sono adorabili. Tutti e due si percepiscono enormi perché affrontano situazioni molto più grandi di loro, ma di fatto sono due piccolini, molto coraggiosi e sicuri. Sono due piccolini che insieme, però, diventano effettivamente giganti, e non ci sono limiti alla loro fantasia, audacia, perseveranza.




Il lato umano viene analizzato dall'esperto della Terra Pleakley, che non vede l'ora di arrivare sul nostro pianeta e di guardarci da vicino. L'occasione per raccontare alcune nostre stranezze è proprio attraverso questo personaggio, che ci imita e ci fa rendere conto di quanto siamo strani, anche davanti agli occhi - o occhio - alieno. Anche Jumba si è accorto, nella sua breve permanenza sulla Terra, di quanto gli esseri umani siano attaccati alle cose: affidiamo agli oggetti la custodia dei nostri ricordi, emozioni e talvolta il compito di descrivere chi siamo. Questo sguardo su di noi è un elemento piacevolmente presente nel film, che spesso sottolinea le fragilità umane.
Altri elementi importanti nel film sono la cura con la quale l'intero live-action è stato realizzato. Si vede l'attaccamento a questo titolo da parte di chi ci ha lavorato, fan dal 2002 dell'originale; si percepisce la voglia di rendere giustizia a una pietra miliare della Disney, che dall'inizio ha avuto un impatto importante sugli spettatori proprio perché - oltre ai due protagonisti adorabili - ha portato sugli schermi la cultura hawaiana con i suoi colori, il suo mare e le sue musiche, e qualcosa di non comune per il mondo dei cartoni animati: ha cioè posto al centro della storia la più piccola delle protagoniste disneyane, che non è una principessa, che non vive in un sontuoso palazzo ma piuttosto in condizioni molto precarie e che, anzi, rischia di essere allontanata dall'unico membro della sua famiglia rimasto con lei. Il tutto sotto l'aurea di protezione dell'amore e dell'ohana, rendendo quel senso del "tutto andrà bene finché siamo sotto questa bolla protettiva", il che non è poco. Perché vengono mostrati ogni sforzo e ogni difficoltà di questa piccola famiglia, a cui si aggiunge il più distruttivo dei "cani", ma che comunque resta unita e supera ogni tempesta.




Per quanto riguarda il cast, la già citata Maia ha portato in vita una Lilo strepitosa, piena di vita e di energia. Sidney Elizabeth Agudong è una Nani che sgrana spesso gli occhi, che sa arrabbiarsi ma che dimostra tanta forza di carattere (e anche fisica).  Courtney  B.  Vance  interpreta Cobra Bubbles in maniera impeccabile, non appena compare sullo schermo non può che far ripensare al personaggio nel cartone animato. Così come la coppia comica Pleakley-Jumba (Magnussen - Galifianakis), la cui relazione è decisamente diversa rispetto al cartone animato, ma che è la seconda fonte di sorrisi durante la visione - la prima è ovviamente Stitch.
Sicuramente la sfida più impegnativa è stata quella di creare una coerenza tra la parte in CGI e quella reale, cosa non facile visto che un protagonista è totalmente computerizzato e l'altro no! Poi c'era il discorso dei fan molto esigenti su Lilo e Stitch: non era possibile sbagliare questo live action, ragion per cui c'è un giusto bilanciamento tra fedeltà e  novità. E poi le mitiche canzoni che rimangono, le note di Elvis e anche quelle di "Hawaiian  Roller  Coaster Ride". 




La mia risposta alla domanda iniziale del perché Lilo e Stitch siano i personaggi della Disney più amati è quindi questa: per quanto ci sia una parte, anche piccola di noi, nei vari protagonisti disneyani, noi ci rivedremo sempre nei diversi, nei distruttivi, nei pieni di rabbia che vogliono essere lasciati in pace, a cui basta quel piccolo e ristretto numero di persone che sono la nostra famiglia (amici, familiari o animali domestici che siano) per stare bene. L'ambientazione hawaiana ci fa sentire in vacanza, ma la realtà delle difficoltà della vita che tutti affrontiamo (la morte dei genitori, problemi economici, l'esclusione dalla società) ci riporta immediatamente alla verità delle cose, e ci fa apprezzare ancor di più quella piccola casetta imperfetta, quelle poche cose a cui teniamo, come una fotografia o un vinile di Elvis, che sono la nostra zona di confort e che amiamo condividere con chi amiamo. La perfezione non è legata all'amore, il sentirsi a casa sì.

Risate e lacrime è ciò che meglio descrive il film di Lilo e Stitch, che rimane molto fedele al cartone animato e allo stesso tempo prende la sua strada, risultando coerentissimo con il quadro in cui è: quello di un live-action. Non era possibile rappresentare ogni aspetto del cartone animato perché sarebbe risultato fin troppo irrealistico per essere ambientato in una storia reale.
Il film di Lilo e Stitch è commovente e divertente, adatto a tutta la famiglia. Ma vi consiglio vivamente di portare con voi tanti fazzolettini, serviranno ad asciugare i lacrimoni.
Buon live action di Lilo e Stitch a tutti, da domani al cinema! 




                                             

 

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