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PAGINA 69 #13

Eccomi nuovamente qui readers,
è arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori, Pagina 69. Oggi sul Blog abbiamo come ospite Maurizio Cometto, e il suo libro: Le leggi dell'ordine etico


Pagina 69

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Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
 
LE LEGGI DELL'ORDINE ETICO - MAURIZIO COMETTO


Editore
:
Delos Digital
Genere: Narrativa Mistery
Prezzo: € 17,10
Pagine: 323
Pubblicazione: 5 marzo 2024


Anno 2072: il mare e la cosiddetta “Grande Muraglia Italiana” separano l’Italia dal resto del mondo. Sotto la guida del Comitato di Salute Pubblica, la gente conduce un’esistenza rigida, basata sul lavoro e sulla delazione. Ogni termine straniero è bandito, gli smartphone sono scomparsi e rispuntano i telefoni fissi, gli “elaboratori elettronici” vengono configurati solo con le funzioni essenziali. Grazie allo sfruttamento dell’energia eolica, alla diffusione del nucleare e al potenziamento dell’agricoltura, il paese vive di ciò che produce, senza dover chiedere aiuto agli stranieri. L’utopia della Madre della Patria, colei che salvò l’Italia dalla terza guerra mondiale, sembra essersi realizzata.

Ma esistono o non esistono, questi temuti stranieri? Forse Guido Fossbergher, colui che il Notiziario definisce come un pericoloso sovversivo, è uno di loro? E che cos’è Empathy, il programma che sta cercando di diffondere tra la popolazione?

Davvero attraverso di esso si può giungere a scoprire, finalmente, cosa c’è al di là della Muraglia?


 


ESTRATTO


Il ricordo più nitido che ho di mio padre risale all’inizio del duemilatrentasette, quando avevo quasi cinque anni. Ripensandoci, forse non è soltanto il più nitido: forse è anche l’unico.

Papà lavorava per un’agenzia immobiliare che aveva interessi nel ponente ligure. Spesso prendeva la sua auto e partiva per Alassio o per Finale, a incontrare qualche cliente. E certe volte, quando gli affari lo permettevano, mi portava con sé.

Era un tipo allegro. Le sue risate facevano vibrare le pareti delle stanze, e si sentivano fin fuori. Era alto come me adesso, ma aveva una bella pancia rotonda, e, così diceva la mamma, ogni tanto beveva.

Quando viaggiava, papà quasi mai prendeva l’autostrada. Lui amava le statali, ancor più le provinciali. Si vantava di non aver mai fatto la stessa strada per andare da Torino a Savona, o da Torino a Milano. Gli piaceva scoprire nuovi percorsi e attraversare paesaggi inediti.

Quella volta ricordo che doveva andare a Noli, vicino a Savona. Partimmo la mattina presto di un sabato di primavera. Con lui le levatacce erano la norma, e la sera si tornava tardi. 

A un certo punto incontrammo il cartello che indicava l’ingresso a Mondovì. Vedere quel nome stampato a caratteri cubitali (avevo già imparato a leggere) mi fece venire in mente un indovinello che avevo sentito da mia cugina Sandra. Glielo recitai:

- Nel mondo vi sono trecento città, una l’ho detta, quale sarà?

L’abitacolo fu invaso dalla sonora risata di mio padre. Si girava a guardarmi, riportava gli occhi sulla strada, e continuava a ridere. E la sua risata era così contagiosa, che pure io, che avevo sentore che fosse un poco di scherno, cominciai a ridere.

Smise quando ci fermammo a un semaforo, all’uscita da Mondovì, allorché prese in mano un oggetto rettangolare, sottile e luminoso. Lo guardò velocemente, e la risata scemò in un sorriso malinconico. Allo scattare del verde ripose l’oggetto in un vano del cruscotto, facendo al contempo ripartire l’auto.

- Nel mondo vi sono trecento città, una l’ho detta, quale sarà? -, ripeté.

- Hai indovinato?

- Fammici pensare… Cuneo?

- No.

- Roma?

- No.

- Firenze?

- No.

- Napoli?

- No.

- Ma è una città lontana o vicina?

- Vicina, papà. Anzi: vicinissima.

Di nuovo scoppiò a ridere. Mi guardava e aveva quasi le lacrime agli occhi. Io non risi più; lui cessò all’istante. Posò la grande mano sui miei capelli e me li scompigliò. Poi disse:

- Sei un bravo bambino. Dai, non riesco a indovinare. Che città è?

- Davvero non riesci a indovinare?

- Davvero. Dimmela tu.

- È Mondovì!

- Mondovì… “nel mondo vi sono”… -, ripeté, come in trance. Si sbatté la mano sulla fronte. - Già, è vero! Senti un po’, chi te l’ha detto questo indovinello?

- La cugina Sandra.

- La cugina Sandra… - , ripeté, perplesso. Lo guardavo aspettandomi che dicesse qualcosa su di lei, o sull’indovinello. Qualcosa di importante, di rivelatore.

Ma non disse nulla. Oppure forse disse altro, ma io non so che cosa. Perché il ricordo si interrompe qui.

Ecco, questo è l’unico ricordo che ho di mio papà. Non so perché sia proprio questo. La memoria, a volte, segue percorsi strani.

Papà sarebbe morto l’anno dopo, insieme ad altre migliaia di persone, nell’attacco al Quadrilatero Romano.

Spesso vado al Memoriale e mi fermo davanti alla sua tomba, ma non serve a nulla. La foto di papà, su quella croce, è muta. Lo vedi che potrebbe dirti tante cose, raccontartene di ogni colore, ridere, ma non può farlo.

Quel missile a testata nucleare, il venticinque aprile del duemilatrentotto, gli ha chiuso la bocca per sempre.

 

MAURIZIO COMETTO
 
Maurizio Cometto è nato a Cuneo nel 1971 e vive a Torino.
Tra i suoi libri pubblicati: la raccolta di racconti Magniverne (edizioni Il Foglio, 2018), il ciclo di cinque romanzi Il libro delle anime (Delos Digital, collana Odissea Fantasy, usciti tra il 2021 e il 2022), il racconto Il Signore del Giardino (Delos Digital, collana Innsmouth, 2021), il romanzo Get Back (edizioni Il Foglio, 2022), e la raccolta di racconti Cambio di stagione (edizioni Il Foglio, 2011 e poi Delos Digital, collana Odissea Fantasy, 2023).
Nel 2022 ha curato per Delos Digital l’antologia di realismo magico La Boutique degli Incanti.
Dal 2023 è responsabile, sempre per Delos Digital, della collana Frattali, dedicata al fantastico puro.  

Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito? 

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