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CINEGATTO: LA SIRENETTA SORPRENDE... MA IN CHE SENSO?

Il film Disney La Sirenetta diretto da Rob Marshall e con Halle Bailey, Jonah Hauer-King, Noma Dumezweni, Art Malik, Javier Bardem e Melissa McCarthy è al cinema.


Scheda Film



Il live-action del classico d'animazione Disney del 1989 La Sirenetta, ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, racconta la storia di una sirena di nome Ariel (Halle Bailey), dotata di una bellissima e melodiosa voce. La ragazza è figlia più giovane di Re Tritone (Javier Bardem), nonché la più ribelle; infatti è incantata dal mondo terrestre e nutre un forte desiderio di scoprire cosa c'è al di là dell'acqua. Questa sua voglia di conoscenza della vita in superficie aumenta quando, durante una delle sue esplorazioni, si imbatte in un principe, Eric (Jonah Hauer-King), da cui rimane completamente affascinata. Nonostante alle sirene sia proibito avere contatti con gli umani, Ariel spera di realizzare il suo sogno e di conquistare il suo amato. È così che la sirena stringe un patto con la strega del mare Ursula (Melissa McCarthy): scambierà la sua voce in cambio di un paio di gambe umane. La possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, però, metterà in pericolo la vita della stessa Ariel e la corona di suo padre. 
LA SIRENETTA SORPRENDE... MA IN CHE SENSO?

Continuano le operazioni live-action della Disney che questa volta punta su un classico molto amato, La Sirenetta. Dopo mesi di polemiche riguardanti la scelta dell'attrice protagonista che si discosta tantissimo dalla sirena che noi conosciamo, una volta visto il film i problemi risultano essere altri. Tanto per cominciare, l'orrore dei nostri amati protagonisti animali, ovvero Sebastian, Flounder e Scuttle. Mi chiedo davvero come sia possibile realizzare in questo modo tre personaggi che, invece di risultare coccolosi e simpatici, popoleranno i nostri incubi per molto tempo. Flounder sembra uscito direttamente dalla boccia di Freddy Krueger, Scuttle si è dato al rap. Ma colui che inquieta di più non può che essere Sebastian, un tempo direttore d'orchestra dell'oceano, oggi obbrobrio al limite tra lo sconcerto e la pena più assoluta, con quell'espressione che sembra quasi una richiesta d'aiuto. 




Scherzi (non tanto scherzi) a parte, la Ariel del live-action di sicuro non è come vorremmo. Non perché abbiamo qualcosa contro la bella Halle Bailey, ma perché noi super fan disneyiani per remake intendiamo un semplicissimo "rifate tutto esattamente come nel cartone animato senza modificare una virgola". Lo so, probabilmente siamo pignoli, però è anche vero che ai bambini di oggi poco importa della Disney. Siamo sempre noi, ormai 30enni, a riempire i cinema, restare incollati a Disney+ e collezionare il collezionabile. Dunque, meritiamo un remake fatto come si deve! In questo caso, possiamo solo accontentarci del Principe Eric perché Jonah Hauer-King è semplicemente IDENTICO. Sconvolgente come ogni espressione, ogni sorriso con tanto di fossetta sulle guance, ricordi il principe del cartone animato. Applausi anche per Melissa McCarthy che ha dato voce e corpo a una credibilissima Ursula. Per quanto riguarda Javier Bardem nei panni di Tritone... beh, non posso esprimermi più di tanto perché, grazie alla sua scena finale da pescione-spia ammollato a mare per salutare la figliola ex sirena appena sposata, il caro papà marino entra di diritto nella top ten degli orrori del film capitanata da Sebastian. 




In generale, il live-action si divide in due parti: la prima sott'acqua, un po' noiosa e poco avvincente, quasi lenta. Questo, forse, anche perché si è cercato di pensare a come potrebbe essere il movimento di sirene e abitanti del mare per renderlo il più sincero possibile. Operazione che non è andata a buon fine perché, anche se credibile (?), il tutto risulta lento e, appunto, noiosetto. Dunque per quanto abbastanza fedele al cartone animato, il mondo degli abissi non coinvolge più di tanto. La seconda parte, sulla terra ferma, è invece di gran lunga superiore: innanzitutto le scene aggiuntive sono ben piazzate e servono a far capire come Ariel ed Eric si sono innamorati; l'ira di Ursula è una delle scene madri, davvero ben riuscito lo scontro tra lei e Ariel e la lotta che ne segue. 




In definitiva, La Sirenetta è un leggero pastrocchio, alterna momenti buoni ad altri decisamente non buoni, cerca di non stravolgere il cartone animato ma allo stesso tempo prende decisioni lontanissime. Così come nella versione italiana, in cui le canzoni hanno mantenuto il testo originale ma sono andate incontro a un fuori sync spaventoso. Il risultato finale è appunto un indeciso live-action che rimane in dubbio se osare o non osare, mischiando un po' di classico con un po' di innovazione che porta lo spettatore a comportarsi di conseguenza, ovvero a un'oscillazione tra lo storcere il naso e l'apprezzare alcune scene. 




Comunque sia, il film va visto. Non so perché esattamente, ma va visto. E, incredibilmente, penso proprio che quando sarà su Disney+... lo rivedrò. I misteri della vita.



                                          

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