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IL GATTOROCK: IL SASSOFANO

Buon pomeriggio Gattolettori, 
e ben ritrovati! Continua il nostro appuntamento di approfondimento musicale nell’incantevole e incantato mondo di quel meraviglioso tramite tra chi crea la musica e chi la ascolta... gli incantevoli strumenti musicali!

 

                     
IL SASSOFANO
 
Questa volta ci immergeremo nei meandri di uno strumento energico, sensuale, elegante e suadente....stiamo marlando del magico sassofono!
 
Sax - Foto di Udfly81 da Pixabay

Per le sue forme eleganti e il suo aspetto, nella magior parte dei casi , dorato - ma anche argentato o bronzeo fa la sua grande figura! - il sassofono è considerato indubbiamente uno degli strumenti esteticamente più accattivanti ed intriganti, capace di catturare il nostro sguardo oltre che ammaliare il nostro udito con il suo suono avvolgente; e proprio in nome di questo suo meraviglioso timbro, il sassofono è sicuramente anche uno degli strumenti più amati, complice la sua grande versatilità e la sua varietà di anime, sfumature e caratteri.
Possiamo infatti trovare il sax all’interno di uno trio jazz o di una big band funk, in un gruppo reggae, nella musica latina, in assoli di musica pop, nei campionamenti di beat hip hop ed R&B, nel blues, nel Rhythm&blues, nella musica soul... un vero e proprio camaleonte musicale insomma, un campione di espressività e versatilità in grado di produrre una larghissima gamma di suoni,sia a livello timbrico che musicale. 

Chi suona il sax infatti infatti può plasmarne il timbro con sonorità estremamente dolci, vellutate, morbide e calde, pensiamo ad un rilassante sottofondo jazz ad esempio, così come produrne di energiche, graffianti, ‘urlate’ come quelle presenti ad esempio nel rock&roll o nello ska, dove l’energia e la carica sono a farla da padrone. Sotto il profilo musicale potrà contare su una estensione di circa due ottave e mezzo – per un’idea della misura immaginate un DO, un’altro DO più alto, un’altro DO più in alto ancora e poi avanti fino al SOL! Come vedremo più avanti tutti questo è possibilie grazie all’intreccio tra il calore e la potenzialità espressiva propria dell’ancia unite alla sonorità ed al carattere timbrico propri del metallo di cui è costituito  il corpo.
Bene dopo aver fatto  i – più che dovuti! – complimenti al nostro elegantissimo strumento dorato approfondiamo un altro aspetto di tale versatilità e cioè i diversi tipi di sax esistenti ed il loro funzionamento!

Per coprire la maggior gamma di note e registri possibili ed aumentarne quindi suonabilità e versatilità, il sassofono è riprodotto in diverse tipologie – proprio come avviene per la famiglia degli archi ad esempio che è costituita dal violino, dalla viola, dal violoncello e dal contrabbasso.
Nella famiglia del sassofono invece, abbiamo, in ordine crescente dal più piccolo ed acuto al più grande e dal suono più grave: sopranino, soprano, contralto, tenore, baritono, basso  e contrabbasso. Il sopranino copre appunto le note più acute, il soprano le medio-alte, il contralto (alcune) basse, medie ed alcune alte - è considerato infatti il più versatile - , con i restanti tre incaricati invece di coprire in modo via via sempre maggiore il registro più grave.
 

Il sax contrabbasso è piuttosto raro, frequenze così basse implicano una colonna d’aria estremamente larga (e lunga) e di conseguenza la sua dimensione (circa 2m di altezza!)  lo rendono difficilmente utilizzabile in termini di trasporto, movimentazione e posizionamento, relegandolo quindi ad un uso essenzialmente esclusivo di musicisti appassionati e cultori.
Esiste poi un’ulteriore tipo di sax, una variante del sax tenore, chiamato C-melody – sax non ‘traspositore’ a differenza di tutti gli altri  (vedremo tra poco cosa significa!) e ideato per essere più accessibile per dilettanti o suonatori di altri sturmenti, anch’esso comunque estremamente poco diffuso e ad oggi ad uso principlamente di appassionati e cultori dello strumento.
Okay immagino  che sia arrivato il momento di spiegare cosa significhi ‘traspositore’....
Quando sul sassofono, prendiamo il contralto ad esempio, viene suonata una nota – ipotizziamo un DO – la nota effettivamente emessa dallo strumento è un’altra, in questo caso Mi bemolle. 
Perchè accade questo?

Come abbiamo detto i sette tipi di sax coprono un range di note differenti, per cui ognuno di essi, ad esempio senza premere alcun tasto, emetterà una nota certa nota in base appunto al proprio registro!
Quindi il suono emesso premendo ad esempio  il primo tasto del sax baritono non sarà lo stesso suono emesso dal sax soprano premendo sempre il primo tasto, e via via così con tutti i loro tasti successivi. A questo punto un sassofonista, essendo comunce che suoni differenti tipi di sax, si troverebbe a dover imparare una diversa diteggiatura in base al tipo di sax suonato... “ sul contralto un certo tasto è un RE.. sul soprano quello stesso tasto è un LA” ...da diventare matti, no?!  Così che per ovviare a questo problema è stato stabilito che un certo tasto su qualsiasi tipo di sax è ad esempio un DO, che poi appunto suonerà in meniera differente in termini di nota reale su quel preciso tipo di sax. Ecco  quindi spiegato perchè il sassofono è classificato come strumento traspositore, la nota suonata è sempre da trasporre in quella che è la nota reale effettivamente emessa . 

Un po’ complicato forse ma affascinante non trovate?!  E lo stesso discorso vale anche per altri strumenti a fiato come la tromba, il corno inglese e il corno francese e per legni come il clarinetto!
Ok, visto che siamo entrati nello specifico di questo tipo di ‘connotazione’, tuffiamoci in qualcosa di meno tecnico ....ovvero la nascita del nostro sax!
Il sassofono viene inventato nel 1941 (ma presentato ufficialmente nel 1946) dal franco-belga Antoine-Joseph – detto Adolph – Sax il quale dedicò la sua vita allo studio e alla realizzazione di nuovi strumenti musicali in metallo.                                      

Membro di una famiglia di costruttori di questo stesso tipo di strumenti, Sax volle migliorare la capacità timbrica e sonora del clarinetto basso e per farlo partì da uno strumento metallico dell’epoca - oggi in disuso -, ovvero l’oficleide. Sax ne sostitui l’imboccatura d’ottone a tazza  propria degli strumenti a fiato metallici, con una ad ancia semplice – invece in legno - propria del clarinetto. Egli voleva sfruttare infatti la grande sonorità dei corpi metallici degli ottoni così come il calore timbrico dell’ancia in legno proprio dei clarinetti e dare così vita a uno strumento diverso da tutti i tipi di fiati e di legni, un ibrido, un unicum, che ancora oggi rimane per l’appunto tale... straordinaria intuizione non trovate??!    

Ma come succede per molte invenzioni ed idee rivoluzionare il nuovo arrivato ed il suo inventore non ebbero da sibuto una grande - è il caso di dire! – risonanza .
L’accoglienza verso il nuovo strumento infatti fu tiepida e scettica, il nuovo ‘ibrido’ cominciò ad essere usato gradualmente nella musica da camera, piccole orchestre e bande militari ma la sua piena affermazione ed il suo pieno riconoscimento si ebbero solo moltissimi anni dopo, e precisamente quando i musicisti jazz apprezzandone l’effettivo valore espressivo lo elessero allo strumento irrinunciabile e centrale quale è ancora oggi per i musicisti, non solo jazz, di tutto il mondo (i jazzisti affermavano che suonare il sax era come poter ‘cantare’ nello strumento!); purtroppo appunto tutto questo avvenne solo dopo la morte del nostro inventore, che quindi non potè mai godere dei veri frutti della portata e dell’impatto della sua rivoluzionaria creazione nel mondo degli strumenti musicali e della musica. 

Altro fatto rilevante nella storia – possiamo dire a questo punto certamente sfortunata! - di questo eccezionale costruttore fu rappresentato dallo scontro con il rivale e concorrente costruttore Pierre-Louis Gautrot che nel 1956  depositò il brevetto di uno strumento musicale anch’esso derivato dall’oficleide – ben dieci anni dopo! -, cioè il sarrusofono, estremamente simile al sassofono. Questo costrinse Sax ad intraprendere una battaglia legale per la violazione del suo brevetto che però, infine, perse.
Tale ‘gemello’ oggi non è più utilizzato avendo ceduto il suo posto al controfagotto ma all’epoca della sua invenzione godette comunque di una certa popolarità per la - ancora maggiore! – sfortuna del nostro geniale inventore! Anche a livello economico Sax non ebbe grossi guadagni dalla sua invenzione così che proprio colui che molti considerarono e considerano  l’uomo - o uno degli uomini - grazie a cui è nato il jazz, ebbe invece il triste destino di trascorrere gli ultimi anni della propria vita in condizioni di poverta e miseria!
Sax inventò anche altri strumenti musicali, a conferma della propria straordinaria conoscenza e competenza musicale e costruttiva, come il saxotromba (simile al corno) e la saxotuba (ispirata all’antico corno romano ed alla tuba) creazioni che per quanto in parte utilizzate da orchestre militari e operistiche dell’epoca, non diedero mai significativi riconoscimenti e guadagni al geniale costruttore.
 
Dopo questo tuffo nella storia - e nel destino avverso  - dell’uomo grazie al quale possiamo godere della magia del nostro amato sax, potremmo vedere invece il suo posto nella immensa famiglia degli strumenti! Mi raccomando... pronti a soprendervi – anche se nelle righe passate vi ho dato già qualche indizio! ;)
Sebbene il nostro sax abbia un corpo in ottone come i suoi cugini tromba, trombone, corno o tuba e per quanto il musicista ne crei il suono attraverso la bocca il sassofono...rullo di tamburi... è un legno!  Ma come direte voi...!
Ebbene si, la classificazione degli strumenti come dicevamo nello scorso appuntamento avviene considerando non il materiale di cui è fatto lo strumento bensì la modalità con cui esso produce il suono, quindi ecco perchè sassofono che come abbiamo visto il nostro inventore creò per sua grande intuizione con imboccatura ad ancia in legno, appartiene per lo stupore di tutti quelli che lo scoprono - me compreso! - alla famiglia dei legni!
Con questa ‘scoperta’  che quale ci ricorda ancora quanto il sassofono siaspeciale ed unico tanto musicalmente che esteticamente  finisce il nostro piccolo viaggio all’interno della musica e dei suoi strumenti, non mi resta che sperare che abbiate gradito queste righe e di aver acceso o alimentato il vostro interesse per fantastico  e sconfinato mondo della musica e delle sue voci, i suoi strumenti musicali!
Alla prossima!

 

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