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IL TRONO DI PELLICOLE: LA FESTA DEL CINEMA DI ROMA AL CINEMA NUOVO SACHER

La Festa del Cinema di Roma arriva al Cinema Nuovo Sacher con una selezione di titoli realizzata da Nanni Moretti.



LA FESTA DEL CINEMA DI ROMA AL CINEMA NUOVO SACHER

Da oggi, venerdì 14, e fino al 25 ottobre, il programma della Festa del Cinema di Roma arriverà al Cinema Nuovo Sacher con una selezione di film realizzata da Nanni Moretti. Il primo titolo in programma sarà Il colibrì di Francesca Archibugi, che ha aperto la diciassettesima edizione della Festa, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, premio Strega 2020. La regista sarà in sala per presentare la proiezione del film. Il colibrì sarà proiettato tutte le sere, a esclusione del 24 ottobre.

Sabato 15 ottobre, il Cinema Nuovo Sacher ospiterà alle ore 16, per la sezione Gran Public, Mrs. Harris Goes to Paris di Anthony Fabian, adattamento cinematografico del romanzo scritto da Paul Gallico, che vede protagonista Ada Harris, personaggio tanto popolare da avere ispirato altre tre avventure letterarie, tre adattamenti televisivi e un musical. Alle ore 18.15 si terrà Coupez! di Michel Hazanavicius, il film che ha aperto con successo il Festival di Cannes 2022: nella sua vena parodistica e pop, il regista fa un remake letterale di Zombie contro zombie, cult movie di diploma di Ueda Shinichiro del 2018, aggiungendo alla follia dell’originale surreali ingorghi franco-giapponesi e una strizzata d’occhio alle casualità delle invenzioni cinematografiche.


Domenica 16 ottobre alle ore 16 sarà la volta di The Lost King di Stephen Frears che, fra thriller e commedia, mostra l’avventura di Philippa Langley, piccolo borghese appassionata di storia che, nel 2012, riuscì a organizzare e finanziare, con una sottoscrizione pubblica, gli scavi per la ricerca dei resti di re Riccardo III, rinvenuti a Leicester sotto un parcheggio. Con What’s Love Got to Do With It?, in programma alle ore 18.15, il regista Shekhar Kapur abbandona i drammi elisabettiani e gioca con identità, credenze orientali, pregiudizi occidentali e amori inaspettati, ispirato dalla sceneggiatura di Jemima Kahn, celebrità british della moda.


Lunedì 17 ottobre alle ore 16.30 sarà proiettato Rapiniamo il Duce di Renato De Maria. Il regista parte dalla Storia (il tesoro di Mussolini – meglio noto come l’“oro di Dongo” – è veramente esistito, anche se non si sa che fine abbia fatto) e immagina un heist movie ispirandosi a personaggi veri e contaminando, con gusto pop, linguaggi e canzoni di varie epoche. Alle ore 18.30, il pubblico potrà assistere ad Astolfo di Gianni Di Gregorio che dirige, con il consueto garbo e humour, quasi una rivalsa delle disavventure sentimentali di Gianni e le donne, affiancato da una solare Stefania Sandrelli.


Due i titoli del Concorso Progressive Cinema in programma martedì 18 ottobre. Alle ore 16, si terrà Houria, l’ultimo film di Mounia Meddour (Papicha), protagonista una ballerina di talento che, dopo aver subito pesanti menomazioni fisiche in seguito a un grave episodio di violenza, continua la sua eroica resistenza nel perseguire il suo sogno. Alle ore 18.15 sarà la volta di Foudre di Carmen Jaquier, una storia di progressiva affermazione di autonomia, volontà e desiderio, dove la cupezza repressiva dell’ambiente e delle credenze viene progressivamente sfaldata dall’energia vitale della protagonista e di tre suoi amici d’infanzia.


Mercoledì 19 ottobre alle ore 16.30, si terrà la proiezione di Ramona di Andrea Bagney che realizza, con la sua opera prima, una commedia romantica che si snoda tra chiacchiere, passeggiate e nevrosi, trascinata dalla protagonista Lourdes Hernandez. Con La divina cometa, in programma alle ore 18.15, Mimmo Paladino, uno dei più grandi artisti contemporanei, torna al cinema a sedici anni da Quijote con un film che incrocia l’Inferno della Divina Commedia con la tradizione del presepe napoletano.


Il 20 ottobre alle ore 16.15, il pubblico potrà assistere a January di Viesturs Kairiss ambientato nel gennaio del 1991 quando i carri armati sovietici invasero la Lettonia per reprimere l’indipendenza dichiarata il 4 maggio dell’anno prima. Alle ore 18.15 si terrà Alam di Firas Khoury, che realizza un film su temi universali come l’amore, l’amicizia, la lotta contro le ingiustizie, la ricerca della propria identità e i conflitti generazionali in un contesto dove l’affermazione dei giovani palestinesi è negata da una tragedia che dura dal 1948.


Venerdì 21 ottobre, alle ore 16.30 e alle ore 18.15, il cinema ospiterà due documentari presentati alla Festa nel Concorso Progressive Cinema e nella sezione Freestyle. Con El Caso Padilla, il cineasta cubano Pavel Giroud racconta, attraverso materiali riemersi dopo cinquant’anni da un archivio governativo, le vicende del poeta Heberto Padilla. Drei Frauen Und Der Krieg di Luzia Schmid mostra la storia delle corrispondenti Martha Gellhorn, Margaret Bourke-White e Lee Miller: verso la fine della Seconda guerra mondiale, per la prima volta nella storia, le donne ricevono l’autorizzazione a realizzare reportage dal fronte.


Sabato 22 alle ore 16 sarà proiettato L’Innocent di Louis Garrel, un thriller romantico, commovente e gioioso, che contrappone numerosi temi, oscillando tra la commedia romantica e il film d’azione. Alle ore 18.15 sarà la volta de L’envol di Pietro Marcello, ambientato negli anni ‘20 del ‘900 in un villaggio del nord della Francia e liberamente ispirato al romanzo del 1923 “Le vele scarlatte” dello scrittore russo Aleksandr Grin. Il film si muove tra le suggestioni del nazional-popolare e un’assoluta modernità di linguaggio.


Domenica 23, alle ore 16.30, sarà proiettato Polanski, Horowitz. Hometown di Mateusz Kudła e Anna Kokoszka-Romer che vede protagonisti Roman Polański e Ryszard Horowitz. Il regista e il fotografo furono amici da ragazzi e poi separati dalla persecuzione nazista degli ebrei: nel corso di una passeggiata che i due compiono lungo le vie di Cracovia riaffiorano i ricordi soprattutto attraverso l’ininterrotto dialogo punteggiato di momenti ilari e surreali. Alle ore 18.15 si terrà Klondike di Maryna Er Gorbach, vincitrice del premio per la regia al Sundance Festival. Tra i film che sono arrivati quest’anno dall’Ucraina, quello di Maryna Er Gorbach si situa in un momento e in un luogo molto particolare: una piccola fattoria nel Donbass, al confine con la Russia, nel luglio 2014.


Lunedì 24, alle ore 16 sarà proiettato Jane Campion, La Femme Cinéma di Julie Bertucelli, quasi un autoritratto in forma di ritratto, accompagnato solo dalle parole di Jane Campion, tratte dalle numerose interviste cui l’autrice neozelandese non si è mai sottratta, passando dall’autobiografia all’analisi dei propri film. Alle ore 18, sarà la volta di SHTTL dell’esordiente argentino Ady Walter che usa il pianosequenza e il bianco e nero come strumenti per calare lo spettatore dentro la realtà di un mondo ebraico sull’orlo della tragedia, tra ricostruzione filologica e allusione al presente. Alle ore 21 il pubblico potrà assistere a Les Amandiers: il sesto lungometraggio di Valeria Bruni Tedeschi mescola armoniosamente, senza soluzione di continuità, il teatro della vita con la fisicità e creatività della pratica teatrale.


Nell’ultimo giorno di programmazione, martedì 25, sarà proiettato alle ore 16 In Einem Land, Das Es Nicht Mehr Gibt, primo film di finzione della regista tedesca Aelrun Goette: a pochi mesi dalla caduta del Muro, per una sua foto apparsa casualmente su Sibylle (il Vogue dell’Est), una diciassettenne di Berlino Est si trova immersa nel mondo della moda. Alle ore 18 sarà presentato All That Breathes di Shaunak Sen. Il regista, residente a Nuova Delhi, si immerge con i fratelli Mohammad Saud e Nadeem Shehzad, veterinari autodidatti che credono nell’interconnessione tra la vita umana e quella animale, nella loro lotta per il cambiamento, che si trasforma in una diagnosi di una città in subbuglio.



                                    

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