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CINEGATTO: UN MICHAEL MYERS INARRESTABILE IN HALLOWEEN KILLS

 Disponibile su Sky Cinema Halloween Kills, di David Gordon Green. 


Scheda Film



Diretto da David Gordon Green, Halloween Kills riprende la storia da dove era rimasta nel capitolo precedente: Michael Myers è intrappolato nella casa in fiamme, Laurie Strode (Jamie Lee Curtis), sua figlia Karen (Judy Greer) e la nipote Allyson (Andi Matichak) scappano via a bordo di un' auto. Ma Michael è ancora vivo e lo scopriranno a loro spese i vigli del fuoco accorsi a spegnere l'incendio nell'edificio.
Laurie viene portata d'urgenza in ospedale. Crede di aver finalmente ucciso il suo incubo di un'intera vita, ma il suo sollievo termina alla notizia che i pompieri e abitanti del vicinato sono stati brutalmente uccisi. 
Questa volta non sarà solo Laurie a voler fermare Michael, ma l'intera cittadina di Haddonfield.
UN MICHAEL MYERS INARRESTABILE IN HALLOWEEN KILLS 

Una saga iniziata nel 1978 e ancora in corso, con i protagonisti di allora, prima tra tutti la magnifica Jamie Lee Curtis nei panni di Laurie Strode. L'annunciato Halloween Ends potrebbe però mettere il punto definitivo a una storia durata forse anche troppo, ma che continuiamo a guardare con curiosità. 




Michael Myers è un cattivo cinematografico che mi è sempre piaciuto, perché è cattivo e basta. Si dice che è un malato di mente - e probabilmente lo è - ma non si perde tempo ad analizzare il perché dei suoi comportamenti o a controllare se abbia dei rimorsi per le sue vittime. Un cattivo che non rimurgina continuamente su un particolare trauma o su una violenza subita da piccolo. Era troppo piccolo per elaborare tutto quello che può far male a un futuro adulto quando, a sei anni, ha ucciso la sorella appena tornata a casa insieme al suo ragazzo. Di sicuro c'è dell'odio verso una famiglia che non è mai riuscita a capire il disagio di un bambino, del risentimento verso una società che giudica ed esclude, dei sentimenti di rabbia e gelosia verso le sorelle cresciute troppo velocemente ai suoi occhi. Per questo motivo credo proprio che il punto che metterà fine alla saga sarà l'uccisione di Laurie Strode in Halloween Ends. Il motivo che spinge Michael a tornare nella sua città natale e a continuare la sua serie di omicidi è infatti la presenza di sua sorella, che continua a combatterlo e a sfuggirgli. L'unico modo per porre fine a tutto sembrerebbe proprio la morte di fratello e sorella insieme, il che darebbe in realtà pace ad entrambi. 




Ho notato come ultimamente Hollywood sforni dei titoli horror in cui la società esplode in un odio che ha tenuto dentro per troppo tempo e che è ormai incontrollabile. Un odio verso gli altri, un fastidio verso chiunque, compreso il vicino di casa, che deve sfociare in violenza per placarsi (alla The Purge). Il capro espiatorio è sempre più importante per una società al collasso, che vuole farsi giustizia da sola non credendo più nelle istituzioni ("il sistema ha fallito" è infatti una frase simbolo di Halloween Kills). Proprio in questo film viene sfogato il rancore di una cittadina su un paziente "malato" evaso che viene scambiato per Michael: la facilità nel credere in qualcosa che non si conosce solo perché gli altri hanno "detto così" è allarmante. Credere che il male provenga solamente da chi ha disturbi mentali è da veri pazzi. Nel film si scoprono anche i tanti errori di gestione fatti nel corso degli anni con una persona pericolosa come Michael Myers, che tende a bilanciare le colpe di un killer e di ognuno di noi, e a giustificare come effettivamente il sistema abbia fallito. 




Il film nel complesso non è affatto male: a livello registico vi è un bel mix tra horror e scene volutamente e velatamente demenziali, la fotografia unite ad alcune inquadrature - la scena di Michael che esce dalla casa in fiamme su tutte - sono davvero belle da vedere; a livello di sceneggiatura, Halloween Kills si aggancia bene ai film precedenti della saga e fa ben sperare per un finale degno. 






1 commento

  1. Non vedo l'ora che arrivi il terzo, anche solo per capire dove andranno a parare con l'effettiva, sottolineata "inarrestabilità" di Mike Myers.

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