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RECENSIONE: IL GATTO CHE VIAGGIAVA IN VAPORETTO DI STEFANO MEDAS

Buongiorno readers,
in questi giorni di fredda e pioggia cosa c'è di meglio che coccolarsi con un splendido libro e una buonissima cioccolata calda? Per la cioccolata non posso aiutarvi ma per il libro si soprattutto se amate i gatti.



Il gatto che viaggiava in vaporetto
di Stefano Medas
                                                 

Genere: Narrativa
Prezzo: € 12,90 (ebook € 7,99)
Editore: Sperling & Kupfer
Uscita:
17 novembre 2020
 
L'amicizia con i gatti è un segno di confidenza, di familiarità con Venezia. A casa, Stefano ha sempre avuto ben più di un gatto: dai trovatelli che cercavano rifugio, a quelli che sua madre dipingeva sui sassi e sulle tele. Quando era bambino, lei gli raccontò che Venezia, quella città che conosceva solo dalle fotografie, dove al posto delle strade c'erano i canali e al posto delle automobili le barche, era un luogo magico per i gatti, perché lì potevano trovare tutto il pesce che volevano e vivere tranquilli, lontani dai pericoli di ogni altra città, accuditi con amore dagli abitanti. A quell'epoca ce n'erano ancora a migliaia, che giravano liberi per le calli e nei campi. Quando la vita lo ha portato a lavorare proprio lì, Venezia è diventata per Stefano una dimensione quotidiana, insieme ai gatti che la popolano. C'è quello che ogni giorno prende il vaporetto numero 1 per andare dall'Arsenale alla Salute; ci sono quelli accuditi dalle ultime mame dei gati, le gattare; quelli come Cuba e il Rosso, che si sentono i «dogi» del campo; oppure quelli come Damasco, che diventano amici di chi offre loro una fetta di prosciutto. Nonostante l'acqua alta e le orde di turisti, Venezia è rimasta per loro la casa più accogliente, il posto perfetto in cui vivere, la città ideale dei gatti.
RECENSIONE

 

Ecco racchiusi in questo piccolo libro breve ma intenso, due argomenti che mi hanno sempre affascinata, i gatti, ovviamente, e Venezia.
Venezia è una città incantevole che ho avuto la fortuna di visitare svariate volte nella mia vita ma penso che viverci sarebbe veramente un sogno. Una città in cui al posto delle strade ci sono i canali e che anziché spostarsi con le macchine si usano i battelli e i vaporetti, merita assolutamente di essere presa in considerazione, se poi ad abitarla oltre che ai Veneziani ci sono anche i miei animali preferiti, i gatti, allora ci sono proprio tutti i propositi, non trovate?


A parlarci di Venezia e dei suoi abitanti felini è Stefano Medas, l'autore del libro che, trasferitosi in questa città per lavoro, si è ritrovato ad imbattersi personalmente in situazioni particolari riguardanti i gatti o a diventarne semplicemente il portavoce grazie ai racconti di terzi. 

 

Il lettore si ritroverà così ad intraprendere un bellissimo tour tra i canali Veneziani ascoltando i racconti di Stefano che hanno tutti come protagonista questi meravigliosi felini. I racconti sono undici ma quello che mi è rimasto più nel cuore è proprio il primo, "Il gatto che viaggiava in vaporetto". Pensate quasi ogni giorno, verso le dieci del mattino, un gatto andava alla fermata dell'Arsenale, in Riva Ca' di Dio, prendeva il vaporetto numero 1 (ricordatevi gatti+acqua = che paura) e scendeva alla fermata della Salute, all'imbocco del Canal Grande. Perché ogni mattina affrontasse questo viaggio non è dato saperlo, forse un incontro galante? Chissà... i gatti in fondo rimangono sempre degli animali misteriosi!


Oltre al gatto che viaggiava in vaporetto, troverete altre storie e aneddoti su di loro e Venezia, raccontante magistralmente da Stefano che con il suo stile così coinvolgente e ironico riuscirà ad appassionarvi e a farvi desiderare di visitare questa città. Inoltre ad arricchire queste splendide storie, all'inizio di ogni capitolo ci sono dei disegni in bianco e nero che vi presenteranno in anteprima quello che andrete a leggere. 


Perché leggere Il gatto che viaggiava in vaporetto? Perché oltre a girovagare per Venezia, vi ritroverete a conoscere alcuni lati  di questi potenti generatori di armonia e serenità, capaci di impreziosire anche un luogo che sembra già essere perfetto.

 

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