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CINEGATTO: IL GIORNO SBAGLIATO

In arrivo il 24 settembre il nuovo film di Derrick Borte con protagonista Russell Crowe.
Rachel (Caren Pistorius) è una mamma sbadata, con un divorzio alle spalle non ancora del tutto finito, e un lavoro che non riesce a tenersi a causa dei suoi continui ritardi al mattino. In macchina per portare suo figlio Kyle (Gabriel Bateman) a scuola, si scontra con un uomo al volante fermo al semaforo verde. Un colpo di clacson e per Rachel e la sua famiglia inizia la peggiore giornata delle loro vite. Premetto che l’idea di fondo non è per nulla assurda: siamo circondati da gente nevrotica, insoddisfatta, angosciata, che scatta alla prima piccolezza. Viviamo in un mondo impossibile, incapaci di stare insieme, non ci sopportiamo più per farla breve.

Scheda Film


Trama
. Il vincitore del premio Oscar®, Russell Crowe, è il protagonista de Il Giorno Sbagliato, un thriller psicologico molto serrato, che esplora il fragile equilibrio di una società sempre al limite, mostrandoci qualcosa che tutti noi conosciamo bene , la rabbia al volante in mezzo al traffico e del conseguente sfogo con esiti imprevedibili e terrificanti.
Rachel (Caren Pistorius) è in ritardo al lavoro quando si trova a discutere al semaforo con uno sconosciuto (Crowe) che si trova in una delicata fase della sua esistenza in cui si sente impotente e invisibile. Così Rachel diventerà, insieme a tutti quelli che ama, il bersaglio di un uomo che decide di lasciare un ultimo segno nel mondo impartendole una serie di lezioni… mortali. Ne scaturirà un pericoloso gioco al gatto e al topo che dimostrerà che non si può mai sapere quanto si è vicini a qualcuno che sta sul punto di esplodere.
IL GIORNO SBAGLIATO

 

Il film inizia proprio con un repertorio di filmati made in USA di gente violenta, o meglio, che sfoga la sua violenza alla prima occasione. Le automobili, il traffico, l’arroganza al volante sono tra le prime cause di questa esplosione di collera. Dunque sul tema scelto non ho nulla da dire: tutto vero, purtroppo. Tutto molto inquietante e triste. Sullo svolgimento nel film, però, devo storcere un po’ il naso. Siamo davanti a un uomo ormai distrutto, che ha perso ogni cosa, lavoro, amore, soldi; si intuiscono dei problemi psichici nel momento in cui prende delle pillole, così come si capisce che vuole farla finita, ma facendo il più male possibile prima di andarsene. 

Ciò che non funziona, a mio parere, è lo spingersi troppo in là oltre alla follia: come detto, è vero che si compiono gesti folli e insensati ogni giorno, ma uno sconosciuto è fondamentalmente disinteressato a fare del male a quella particolare persona. Cerca piuttosto il modo per impartire la sua punizione al mondo, la sua vendetta, e Rachel è solo una vittima capitatagli tra le mani. Dunque l’insistenza e la premeditazione dietro ogni mossa risulta in questo contesto esagerata. E soprattutto, la polizia? Inesistente o troppo stupida, come in quasi ogni film americano. Eppure nella realtà, quando al tg vediamo delle brutte immagini relative a questi eventi, le pattuglie sono immediatamente sul posto, inseguono il criminale o il killer di turno con ogni mezzo (anzi, sappiamo tutti che spesso la polizia americana esagera). 

 

 

Dunque è credibile che per un’intera giornata una donna che denuncia un assassino, il quale viene visto da tantissimi testimoni, il cui volto circola in televisione come pericoloso e ricercato, non riesca ad essere aiutata dalla polizia? Io credo che in una situazione del genere le strade sarebbero invase da poliziotti. A parte questo, il personaggio di Rachel è sbadato fino allo sfinimento, a tal punto da risultare quasi fastidiosa! Un film che richiama Un giorno di ordinaria follia, diretto da Joel Schumacher e interpretato da Michael Douglas (1993). Anche qui, un uomo distrutto è bloccato in un ingorgo stradale. Sopruso dopo sopruso, la sua violenza esplode fino a scontrarsi con la polizia.

 


I luoghi dei due film sono praticamente gli stessi: macchina bloccata nel traffico, il minimarket, il fast food. Solo che tutto risulta più “realistico” nell’escalation di follia che invade il protagonista William Foster. Nel caso del personaggio di Crowe – senza nome – non è così. Un altro punto toccato dal film di Borte è l’inquietante ruolo che ha ormai il cellulare nelle nostre vite. Contiene tutto, è capace di tracciare ogni nostro spostamento, di leggere la persona in tutto e per tutto. E di conseguenza, ogni nostra informazione è assolutamente accessibile a chiunque. 
 

Foto, messaggi, post, spostamenti, la nostra vita tutta dentro un unico apparecchio. Ma ricordiamoci che siamo noi a mettere tutte quelle informazioni dentro il nostro telefono. Che il film piaccia o meno è giusto riflettere sul suo messaggio, studiare il disagio della società – per chi di dovere –, aiutare – per chi di dovere – e cambiare rotta – per noi tutti, da noi tutti. 


Che altro dire, Buona visione!


2 commenti

  1. Condivido, ottima recensione, mi è piaciuto molto il parallelo con un giorno di ordinario follia, non ci avrei mai pensato, grazie Annalisa,
    Giuseppe

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