di Miyuki Miyabe
Uscita: 1 ottobre 2020
Ico è diverso dai comuni bambini: sul suo capo sporgono infatti un paio di corna. Nel villaggio di Tokusa questo è considerato da sempre un simbolo di sventura, perciò il destino del giovane è segnato: un'antica tradizione prevede che sia abbandonato all'interno del Castello delle Nebbie, un'immensa e labirintica costruzione, antico teatro di misteriosi eventi, nel quale nessuno ha mai più messo piede a memoria d'uomo. Ma Ico non accetta la sua sorte: quando incontra Yorda, una ragazza che non parla la sua lingua e la cui pelle emana un innaturale chiarore, decide d'impegnarsi a trovare insieme a lei la soluzione al grande rompicapo che potrebbe cambiare la sorte di molti nel mondo, scoprendo cosa accadde all'interno di quel castello, e perché da allora tutto cambiò...
Ico infatti è un bellissimo gioco dei primi anni 2000 per la Play Station in cui il protagonista, Ico,
La storia, tranne per alcune parti come quelle dedicate a Yorda, ricorda molto il gioco e anche se ho trovato la descrizione del worldbuilding eccezionale, ha tratti mi ha un po' annoiata. A metà libro infatti mi è sembrato quasi di ritrovarmi all'interno dei quadi del gioco. Tutto così frammentario, artificioso ma allo stesso tempo intuibile.
Fortunatamente la scelta narrativa è stata azzeccata. Il punto di vista di Ico infatti si alterna con quello di Yorda regalando così al lettore, prospettive completamente diverse rispette a quelle del gioco. Attraverso i loro pensieri, sarete condotti all'interno del Castello delle
Nebbie, un'immensa e labirintica costruzione, antico teatro di
misteriosi eventi, nel quale nessuno ha mai più messo piede a memoria
d'uomo.
Nonostante i temi interessanti che vengono trattati, come il pregiudizio e le differenze "raziali", non posso certamente dire che la lettura di questo libro mi abbia entusiasmato completamente ma alcuni punti della storia mi sono piaciuti moltissimo e in qualche modo, sono riusciti a coinvolgermi. Sicuramente è un libro che potrà essere apprezzato ancora di più da chi non ha mai giocato a Ico ma soprattutto da chi ama i fantasy con qualche sfumatura orientale.
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