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CINEGATTO: AND THE OSCAR GOES TO … PARASITE

Ci siamo lasciati qualche settimana fa con una domanda: 1917 è davvero il capolavoro di cui si parla? E la consapevolezza che la risposta sarebbe arrivata dopo la Notte degli Oscar. Perché i titoli prediletti – per una combinazione a volte di critica a volte di premi portati a casa da altri Festival – si riducevano fondamentalmente a Parasite di Bong Joo-ho e 1917 di Sam Mendes. Ma il secondo, come ricorderete, non mi ha mai convinta (QUI articolo completo), meritevole a mio parere di premi tecnici, ma non di più. Poi c’è stata l’incetta di premi ai BAFTA, che forse presi da un entusiasmo patriottico hanno esagerato nella premiazione del film di Mendes.

AND THE OSCAR GOES TO … PARASITE

L’Academy ha dato l’ultima parola durante la 92esima cerimonia di premiazione assegnando le statuette più importanti a Parasite (Miglior film, regia, film internazionale e sceneggiatura) e i giusti Oscar alla fotografia, sonoro e effetti speciali – quest’ultimo meno meritato – a 1917. 
Grande vittoria anche per Joker, con la premiazione di Joaquin Phoenix e della colonna sonora; Renee Zellweger trionfa con Judy
Jojo Rabbit che vince il premio per la miglior sceneggiatura non originale; 
Laura Dern con Marriage Story porta a casa l’Oscar come attrice non protagonista, mentre la statuetta al maschile è di Brad Pitt per C’era una volta a … Hollywood
Grande escluso Martin Scorsese e il suo The Irishman, mentre Tarantino conquista anche la miglior scenografia. Ciò che di sicuro ricorderemo è la prima vittoria nella storia dell’Academy di un film non americano che viene premiato con i riconoscimenti più ambiti. Ma questa Notte degli Oscar lascia anche un’altra questione aperta, che riguarda il nostro cinema: com’è possibile che un titolo vincitore a Cannes e adesso delle maggiori statuette, così acclamato dalla critica e ben visto dal pubblico estero, venga escluso dalle sale italiane per poi essere inserito in programmazione solo in seguito al clamore da premiazione? 
Troppo spesso film non commerciali vengono esclusi o limitati nella programmazione italiana, invece è un bene che se ne parli e che il nostro pubblico sia spinto dalla curiosità di vedere titoli al di fuori dei soliti made in America o Italy. Grandissima vittoria, dunque, non solo per la Corea ma per l’intero mondo del cinema. Ecco tutti i vincitori nel dettaglio: 

MIGLIOR FILM
- Parasite
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
- Renée Zellweger (Judy)
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
- Joaquin Phoenix (Joker)
MIGLIORE REGIA
- Bong Joo Ho (Parasite)
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
- “(I’m Gonna) Love Me Again” da Rocketman (Elton John, Bernie Taupin)
MIGLIOR COLONNA SONORA
- Joker (Hildur Ingveldardóttir Guðnadóttir)
MIGLIOR FILM STRANIERO
- Parasite (Bong Joon-ho)
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE
- Bombshell (Kazu Hiro, Anne Morgan, Vivian Baker)
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
-  1917 (Guillaume Rocheron, Greg Butler, Dominic Tuohy)
MIGLIOR MONTAGGIO
- Le Mans 66, La grande sfida (Michael McCusker, Andrew Buckland)
MIGLIOR FOTOGRAFIA
- 1917 (Roger Deakins)
MIGLIOR SONORO
- 1917 (Mark Taylor, Stuart Wilson)
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
- Le Mans 66, La grande sfida (Donald Sylvester)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
- Laura Dern (Storia di un matrimonio)
MIGLIOR CORTO-DOCUMENTARIO
- Learning to Skateboard in a Warzone (Id You’re a Girl) (Carol Dysinger, Elena Andreicheva)
MIGLIOR DOCUMENTARIO
- American Factory (Steven Bognar, Julia Reichert)
MIGLIORI COSTUMI
- Piccole donne (Jacqueline Durran)
MIGLIOR SCENOGRAFIA
- C’era una volta… a Hollywood (Barbara Ling, Nancy Haigh)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
- The Neighbor’s Widow
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
- Jojo Rabbit (Taika Waititi)
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
- Parasite (Bong Joo Ho e Han Jin Won)




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