Buon pomeriggio readers,
come tutti i giovedì è arrivato il momento di presentarvi l'autore ospite della pagina 69. Eccomi qui con, "Liquirizia" di Claudio Loreto.
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Pagina 69
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- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti
Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione
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Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
LIQUIRIZIA - CLAUDIO LORETO
Prezzo: € 14,90
Editore: Leucotea - Sanremo
Pagine: 144
Pubblicazione: 17 Ottobre 2019
“Una ferita da baionetta catapulta Giuliano (giovane sottotenente della 8ª Armata Italiana in Russia) tra le rovine di Stalingrado, dove tra tedeschi e sovietici si combatte una delle più grandi battaglie della storia umana.
Uno sparo impreciso incrocia le vite dell'ufficiale e di una tiratrice scelta russa, Tanja: l’irreale incontro di un momento li segnerà per sempre, portando alla luce un’altra incredibile vicenda.
Attori di questo intreccio sono la coccarda di un generale dell'Armata Rossa e "Liquirizia", l'orsacchiotto di stoffa che fin da bambina aiuta la soldatessa a vincere di notte la paura del buio.
La storia di un amore che si oppone ai duri precetti della guerra e all'odio tra i popoli”.
ESTRATTO
“LIQUIRIZIA”
ESTRATTO
DEL ROMANZO
Sabato, 19 dicembre 1942 – Attraverso uno spiraglio delle sudicie e corrose tende della finestra dietro cui si era annidata, Tanja dominava dall’alto la grandissima piazza intitolata a Karl Marx. Questa, per via delle esplosioni, si era in realtà tramutata in una distesa di crateri, sui cigli dei quali marcivano bruciati almeno una dozzina di carri armati nazisti.
Da lassù la cecchina poteva scorgere all’estremità sinistra del vasto spiazzo i barricamenti sovietici e lungo il bordo opposto le postazioni tedesche; nel mezzo era terra di nessuno, disseminata di cadaveri (obolo dei reciproci e inutili assalti) che il gelo aveva pietrificato nelle pose più grottesche.
Due giorni prima aveva studiato a lungo il posto e alla fine aveva valutato che la collocazione migliore per lei fosse quella finestra orfana di vetri (come del resto quasi ogni altra a Stalingrado) al quarto ed ultimo piano di uno degli edifici più lesionati della piazza; aveva atteso il calare della notte e poi con estrema circospezione era strisciata con il proprio materiale fin lassù.
Ora l’attendevano ancora trentasei ore di occultamento, dopodiché sarebbe filata via da lì: col girare delle lancette la probabilità di venire individuata e liquidata da una scarica di mitragliatrice o dal tiro perfetto di un “collega” nemico aumentava in misura esponenziale.
Al comando avrebbe potuto ripulirsi, dormire con entrambi gli occhi chiusi per un paio di notti e spendere femminilmente (perché no?) qualche minuto con il frammento di rossetto rimastole; poi, rifornitasi ben bene di cibo, acqua e munizioni (nei confronti dei cecchini si era di manica larga), sarebbe partita per un nuovo turno di servizio di due-tre giorni dentro qualche altro lurido buco…
CLAUDIO LORETO
Classe 1960, vive a Genova. Dopo avere collaborato a lungo con quotidiani e riviste, scrivendo in particolare di Storia e di politica estera, si è avventurato nella narrativa con una raccolta di racconti (Gli occhi sulla scia) e due romanzi (L’ultima croda e I segreti di Sharin Kot).
Canottiere dal lungo passato agonistico e Stella di bronzo del C.O.N.I. al Merito Sportivo, oggi trascorre il proprio tempo libero scalando sulle Dolomiti.
Canottiere dal lungo passato agonistico e Stella di bronzo del C.O.N.I. al Merito Sportivo, oggi trascorre il proprio tempo libero scalando sulle Dolomiti.
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