Hola readers,
portare Goldoni nel mondo del fumetto non è un’impresa semplice,
soprattutto quando si tratta di una delle sue opere più celebri e amate.
Eppure Mariangela Sena e Gabriele Di Caro riescono a
farlo con una naturalezza sorprendente, restituendo freschezza, ritmo e
ironia a La locandiera, trasformandola in una graphic novel vivace,
accessibile e capace di divertire senza tradire lo spirito originale
della commedia.
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Il Marchese di Forlipopoli, il Conte di Albafiorita e il cameriere Fabrizio sono tutti e tre innamorati di Mirandolina, la bella e avvenente locandiera. La ragazza gioca con i sentimenti dei tre, facendosi lusingare senza mai concedersi. Quando alla locanda arriva il marchese di Ripafratta, un altezzoso aristocratico che odia le donne e i sentimenti, Mirandolina, abituata a essere corteggiata, accetta la sfida: farlo innamorare. Una delle commedie più fortunate di Carlo Goldoni a fumetti, per la collana “Teatro fra le nuvole”.
Al centro della scena c’è, ovviamente, Mirandolina: affascinante, astuta, piena di carattere. Nella versione a fumetti, il suo carisma non si perde, anzi si amplifica grazie all’espressività del disegno e alla capacità degli autori di catturare il suo spirito giocoso e indomito.
Mirandolina resta la donna abituata a muovere il gioco, a destreggiarsi tra corteggiatori insistenti e nobili decaduti, senza concedere a nessuno più di ciò che vuole dare. Una protagonista moderna nella sua intelligenza e nelle sue scelte, nonostante appartenga a un testo del Settecento.
Il Marchese di Forlipopoli, il Conte di Albafiorita e Fabrizio sono tratteggiati con un’ironia affettuosa, ciascuno riconoscibile nelle proprie debolezze e manie.
Ma il vero motore della sfida narrativa rimane il Cavaliere di Ripafratta, misantropo, orgoglioso e – come ribadisce spesso – insofferente alle donne. Quando arriva alla locanda, altezzoso e allergico ai sentimenti, Mirandolina decide che l’unico modo per riportare equilibrio nel suo mondo è… farlo innamorare.
Mariangela Sena costruisce un adattamento che mantiene la struttura e la brillantezza dei dialoghi goldoniani, ma li rende più fluidi e immediati per un pubblico contemporaneo, soprattutto giovane. Non c’è pesantezza né eccessiva modernizzazione: il testo scorre con leggerezza, rispettando il ritmo teatrale dell’opera originale.
La graphic novel conserva il carattere della commedia, valorizzandone l’ironia e le dinamiche relazionali. L’intreccio si legge in modo chiaro e piacevole anche per chi non conosce Goldoni, mentre gli appassionati potranno gustare un nuovo modo di avvicinarsi a un classico della nostra tradizione teatrale.
Le illustrazioni sono uno dei punti di forza del volume: Gabriele Di Caro utilizza uno stile pulito, dinamico ed elegante, capace di restituire la vivacità della messinscena teatrale.
Le espressioni dei personaggi sono estremamente comunicative e rendono immediatamente intuibili i giochi di sguardi, i non detti, le seduzioni e le schermaglie che costituiscono l’anima della commedia.
La scelta cromatica, equilibrata e ben studiata, mantiene un’atmosfera classica pur adattandosi al linguaggio contemporaneo del fumetto.
Questa versione de La locandiera è un ottimo strumento per avvicinare i ragazzi alla letteratura teatrale senza timore né rigidità. L’alternanza tra dialoghi, vignette e sequenze sarcastiche permette di apprezzare Goldoni nella sua forma più viva: quella della rappresentazione.
Un libro ideale per le scuole, per lettori curiosi che vogliono scoprire i classici attraverso linguaggi nuovi, e per gli amanti delle graphic novel che cercano storie frizzanti e intelligenti.
Una Mirandolina così, tra sorriso e sfida, conquista sempre.









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