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RECENSIONE: LUCIA LA PRIMA INDAGINE DI LUCIA GUERRERO DI BERNARD MINIER

Buongiorno Gattolettori,
se vi dico Madrid. Una notte tempestosa. Un uomo crocifisso, la pioggia che cancella il sangue e una tenente della Guardia Civil pronta a sfidare l’oscurità vi ho già convinti?
Con “Lucia. La prima indagine di Lucia Guerrero”, Bernard Minier ci trascina ancora una volta nel cuore pulsante dell’orrore umano, mescolando sapientemente arte, mitologia e follia.


Lucia
La prima indagine di Lucia Guerrero
di Bernard Minier

                                                

Genere:
 Thriller
Editore: Baldini+Castoldi
Prezzo: € 22,00 (ebook € 10,19)
Pagine: 480
Uscita: 25 Aprile 2025



A Madrid è notte fonda, un temporale infuria sulla città. Su una collina, un uomo si guarda morire sulla croce a cui è stato incollato. Più tardi, mentre la pioggia lava via il sangue, la Scientifica è già al lavoro: quello non è un morto qualsiasi, quell’uomo è un agente della Guardia Civil. La tenente Lucia Guerrero – una guerriera coraggiosa e insofferente alle regole – arriva sul posto giusto in tempo per veder spirare il suo collega, Sergio Castillo Moreira. Chi può aver commesso un delitto così atroce? A Salamanca, un gruppo di studenti del laboratorio di Criminologia guidato dal professor Salomón Borges scopre l’esistenza di un serial killer passato inosservato per decenni e che compie i suoi crimini in modo da farli assomigliare a dipinti rinascimentali o barocchi. O meglio, ai dipinti che a loro volta si ispiravano alle Metamorfosi di Ovidio, carichi di tutta la violenza, della gelosia e della sete di vendetta degli dèi greci e romani. L’«assassino della colla» e quello delle «metamorfosi» sono la stessa persona? Lucia Guerrero si troverà a indagare tra arte e mitologia, tra incubi e perversioni, in un oscuro viaggio negli inferi, alla scoperta di insospettabili segreti, più terrificanti di qualsiasi mito.

RECENSIONE

 
L'autore costruisce una trama intrisa di tensione, dove il confine tra realtà e simbolismo mitologico si fa sempre più sottile. Le Metamorfosi di Ovidio diventano il filo conduttore di una serie di omicidi messi in scena come opere d’arte, rievocando la crudeltà degli dèi e la fragilità degli uomini. È un romanzo che non si limita a raccontare un’indagine: è un viaggio nel buio della mente, un labirinto dove ogni indizio sembra celare una verità ancora più inquietante.

Lo stile dell'autore è preciso, visivo e cinematografico. Ogni scena è descritta con una tale intensità da far quasi percepire l’odore della pioggia o il freddo metallo di una pistola impugnata con rabbia. La scrittura è densa, ma mai ridondante: le descrizioni non rallentano il ritmo, anzi, amplificano il senso di inquietudine che pervade ogni pagina.

La narrazione alterna momenti di pura suspense a riflessioni più intime e introspettive. Lucia Guerrero emerge come un personaggio femminile potente, complesso, ferito ma determinato. È una donna che vive con le sue ombre e le affronta a testa alta, un’eroina imperfetta ma autentica, che resta impressa nella memoria del lettore.

L’intreccio è magistralmente orchestrato: si parte da un delitto efferato per arrivare a una rete di misteri che intreccia passato e presente, religione e scienza, mitologia e crimine. L’autore dosa le rivelazioni con maestria, senza mai concedere troppo, costringendo il lettore a restare in bilico fino all’ultima pagina.

Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo è proprio il suo legame con l’arte e la mitologia. Minier riesce a trasformare concetti antichi – la metamorfosi, la vendetta divina, la punizione – in chiavi di lettura moderne per comprendere la psiche di un assassino che si crede creatore, artista, giudice e carnefice.
L’atmosfera è cupa, decadente, quasi gotica, ma senza mai scivolare nell’eccesso: ogni elemento contribuisce a creare una tensione crescente, una spirale di paura e curiosità che cattura sin dalle prime pagine.

PRO ✅

  • Il libro già dalle prime pagine coinvolge e trascina il lettore all'interno di un tripudio di emozioni e tensione psicologica.
  • La scrittura di Bernard Minier è cinematografica, curata e immersiva: si percepisce l’attenzione ai dettagli e alla costruzione dell’atmosfera.
  • Lucia Guerrero è un personaggio forte e sfaccettato, capace di portare avanti da sola il peso della storia.
  • L’intreccio tra mitologia e cronaca nera è originale e affascinante, rendendo il romanzo unico nel suo genere.
  • La narrazione è scorrevole, alternando azione e introspezione in modo equilibrato.

CONTRO ❌

  • Nonostante la scrittura sia fluida, l’inizio può risultare un po’ lento, con molte informazioni e dettagli da assimilare.
  • Alcune descrizioni risultano così cupe e crude da poter disturbare i lettori più sensibili.
  • Lo so, è un thriller avvincente, ma qualche brivido in più – in stile true crime – avrebbe reso l’esperienza ancora più intensa.
  • L’età di lettura consigliata (se considerata per un pubblico giovane) dovrebbe forse essere più alta: è un romanzo complesso, denso e maturo, ideale per lettori adulti o esperti del genere.

In conclusione, “Lucia. La prima indagine di Lucia Guerrero” è un thriller d’autore che unisce la mente analitica di una detective al fascino oscuro dell’arte e dei miti antichi. Un romanzo che cattura, inquieta e lascia un segno profondo, confermando Bernard Minier come uno dei maestri del noir contemporaneo europeo.

Perfetto per chi ama i thriller psicologici, le indagini dal sapore letterario e i personaggi femminili che non hanno paura di guardare l’oscurità negli occhi.

 



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