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L'ANGOLO DI GIO': LA RAGAZZA CHE ASCOLTAVA I GATTI DI THOMAS LEONCINI

Buongiorno Gattolettori,
la nostra amica Giò oggi ci farà viaggiare grazie ad un bellissimo libro che ci porterà a Nekomitsu, in Giappone.



La ragazza che ascoltava i gatti
di Thomas Leoncini

                                       

Genere:
 Narrativa
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: € 18,90 (ebook € 
Pagine: 288
Uscita: 7 ottobre 2025

 

Anna Midori Bennett ha sempre avuto il cuore in viaggio: nei reportage che scrive, nelle isole lontane che visita, nei ricordi sbiaditi di una nonna giapponese che non ha mai conosciuto davvero. È divisa tra due mondi: quello che l'ha cresciuta, gli Stati Uniti, e quello che non ha mai conosciuto, il Giappone. Quando riceve l'incarico di scrivere un reportage a Nekomitsu, un remoto villaggio del Sol Levante, qualcosa dentro di lei si spezza, o forse si ricompone. È combattuta al pensiero di scoprire verità scomode sulla sua famiglia, scomparsa durante un bombardamento. Quando arriva lì, però, qualcosa in lei si risveglia: nei tetti di paglia delle gassho-zukuri, nei gatti silenziosi che la osservano, nei gesti gentili della locandiera Akiko. E il suo destino si intreccia a quello di Leo Ricci Bellini, uno scrittore italiano che ha lasciato l'Occidente per ritrovare sé stesso. In un luogo dove il tempo scorre più lento, dove anche le imperfezioni diventano bellezza, Anna scoprirà che ogni viaggio comincia da una mancanza e a volte la vera destinazione non è un luogo, ma la sensazione di sentirsi a casa.

RECENSIONE
 

La ragazza che ascoltava i gatti, di Thomas Leoncini: il libro è collocabile nel filone della narrativa contemporanea che mescola viaggio, identità culturale, memoria personale e ricerca interiore. Non è un giallo né un romanzo d’azione: punta piuttosto su luoghi e atmosfere poetiche ed evocative, sul tempo che sembra fermarsi per farci riflettere. Tutto nel libro si muove tra l’introspezione e la metafora emotiva.

La protagonista si chiama Anna Midori Bennett, è cresciuta negli Stati Uniti ma sente una connessione profonda con il Giappone, mai realmente vissuta fino a questo momento.

Riceve, infatti, l’incarico per un reportage in un villaggio giapponese, Nekomitsu, un luogo quasi sospeso nel tempo e legato ad un’eredità familiare non totalmente rivelata. Nel romanzo si ritrova un grande lavoro di costruzione simbolica, il titolo stesso richiama questo forte simbolismo: infatti, i gatti sono per l’autore metafora di autenticità, del silenzio che parla quando le parole mancano.

Thomas Leoncini, costruisce il testo a partire dal senso di appartenenza, muovendo i personaggi e le loro storie in tempi e luoghi rarefatti e mostrando la forza delle piccole cose.

I toni sono medi, la storia scorrevole e piacevole, ma, devo dire la verità, non ne sono rimasta particolarmente colpita. Non è un romanzo da conflitti forti o grandi drammi narrativi, questo bisogna dirlo, ma non è ciò che mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. È piuttosto il modo in cui i significati che questo libro porta vengono veicolati: la scrittura, a mio avviso, è purtroppo troppo banale. Le idee, le immagini che le pagine creano ed evocano sono forti, permettono una riflessione e un viaggio che va oltre le righe e che arriva dentro di noi; ma la scrittura lascia a desiderare, non trasmette questa forza che queste stesse idee ed immagini invece racchiudono.

Ad ogni modo, consiglierei questo libro a chi vuole immergersi in un mondo quasi astratto, per chi cerca un romanzo riflessivo ed emozionale, e per chi cerca quel paradosso tra storie che sanno raccontare anche attraverso il silenzio.
 
 



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