Hola readers,
grazie alla Casa Editrice Becco Giallo, sono qui per parlarvi di una graphic novel o meglio di un romanzo illustrato, dai risvolti misteriosi.
L'ombra su tela
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Londra, 1862. Mary, giovane pittrice intrappolata in un matrimonio di convenienza, scopre che i suoi quadri non sono più frutto soltanto della sua mano: presenze oscure sembrano guidare il carboncino, imponendo visioni che nessun occhio umano dovrebbe contemplare. Le tele, popolate di figure spettrali e paesaggi funebri, diventano il varco attraverso cui un’ombra reclama la sua voce dall’Oltremondo. Intanto, a Dartmoor, Edward Norland, alienista e studioso della mente, indaga i turbamenti di una comunità segnata da antiche tragedie. I suoi appunti raccontano di sogni condivisi, di voci che bussano nella notte, di bambini che sentono respirare la terra sotto di loro. Ma presto anche lui si ritroverà al centro di un disegno che intreccia la follia con l’eredità della propria famiglia. Attorno a loro, un coro di figure femminili – mogli, figlie, madri – tenta di sottrarsi a un destino già scritto, mentre la brughiera e la città, le case e i quadri diventano luoghi infestati dalla stessa domanda: fino a che punto l’arte e la memoria possono trattenere i fantasmi? Con una scrittura suggestiva e un impianto corale, "Hedera. L’ombra sulla tela" fonde saga familiare e suggestione gotica, dando vita a un romanzo illustrato in cui il passato ritorna come un’edera che avvolge e soffoca, e la linea sottile tra amore, ossessione e follia si fa sempre più fragile. Con "Hedera" (2021) i lettori hanno scoperto l’universo inquieto del dottor Charles Norland e il fascino oscuro della brughiera inglese di Dartmoor. Questo nuovo volume, del tutto autonomo ma intrecciato alle stesse atmosfere, porta ancora più a fondo in quelle ombre: una saga familiare che si tinge di mistery, di presenze che ritornano, di ossessioni che travalicano i confini della ragione, tessendo un arazzo che parla di amore e di morte, di memoria e di colpa.
Un romanzo illustrato che unisce suggestione gotica, introspezione psicologica e poesia visiva, confermando la forza e l’originalità di un universo narrativo che, come l’edera, torna a intrecciarsi attorno al lettore fino a soffocarlo dolcemente.
Siamo a Londra, nel 1862 e seguiamo Mary, giovane pittrice intrappolata in un matrimonio di convenienza. Le sue opere, inizialmente rifugio e libertà, diventano presto un varco verso l’ignoto: presenze oscure sembrano guidare la sua mano, imponendole visioni di mondi funebri, figure spettrali e volti che non appartengono ai vivi. L’arte, da dono, si trasforma in condanna.
Parallelamente, nelle lande nebbiose di Dartmoor, l’alienista Edward Norland indaga su fenomeni inspiegabili: sogni condivisi, voci che bussano nella notte, bambini che giurano di sentire la terra respirare. La sua ricerca della verità lo condurrà nel cuore della follia e in un passato familiare che non smette di reclamare attenzione.
Gli autori costruiscono così un racconto corale, intenso e visivamente potente, dove l’elemento soprannaturale si mescola alla dimensione umana.
Ogni personaggio è un frammento di un grande mosaico fatto di colpa, amore e memoria; ogni pagina è un varco tra realtà e allucinazione.
Le illustrazioni di Ernesto Anderle amplificano la tensione del testo, donando forma alle ombre e volto ai fantasmi che abitano la narrazione. Le immagini non accompagnano semplicemente la storia: la completano, la rendono viva.
Un’opera raffinata e inquieta, capace di fondere il fascino del gotico inglese con la modernità di una scrittura corale e visiva.
Consigliato a chi ama i romanzi gotici, le saghe familiari con segreti sepolti e le storie che esplorano il confine sottile tra genio e ossessione, tra amore e ombra.









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