Buongiorno readers,
giovedì sera al PalaEur di Roma Marco Mengoni ha regalato un concerto che è stato molto più di un evento musicale: è stato un viaggio emotivo, un’esperienza intensa che ha unito migliaia di voci e un solo cuore.
Dal primo istante la sua voce ha riempito il palazzetto con una purezza quasi disarmante: calda, potente, avvolgente. Mengoni non si limita a cantare, ma vive ogni parola, e riesce a trasmettere ogni sfumatura, ogni vibrazione, direttamente al cuore di chi lo ascolta.
La sua presenza scenica è magnetica, elegante e sinceramente umana.
Si muove sul palco con sicurezza, ma senza mai perdere la spontaneità: ogni gesto sembra naturale, mai studiato e questo crea un legame immediato con il pubblico. È un artista che non ha bisogno di effetti speciali per brillare: basta la sua voce, basta il suo modo di essere.
Tra una canzone e l’altra, uno dei momenti più belli è stato quando si è dedicato ai tantissimi cartelli che i fan hanno preparato per lui.
Ha letto messaggi, ha scherzato, si è emozionato. È riuscito, anche senza musica, a tenere tutti con il fiato sospeso e il sorriso sulle labbra. La sua capacità di far divertire e coinvolgere il pubblico semplicemente parlando è straordinaria. In quei minuti è emersa tutta la sua dolcezza, la sua ironia, il suo essere profondamente autentico.
E poi ci sono quei brani che, ogni volta, sanno toccare corde speciali.
Per me, come sempre, i momenti più intensi sono stati Due Vite e Guerriero.In Due Vite la sua voce si fa intima e potente allo stesso tempo, come un racconto che ti scivola dentro e riapre emozioni nascoste, per qualche minuto sembrava che tutto il palazzetto respirasse all’unisono.
Guerriero, invece, è quel brano che esplode, che libera, che fa vibrare l’anima. Sentirla dal vivo è un’esperienza che travolge: è impossibile non lasciarsi andare, non sentirsi protetti dalle sue parole e dalla sua energia.
La scenografia, le luci, la band, l'orchestra, i ballerini e gli arrangiamenti hanno completato la magia, senza mai sovrastare ciò che davvero conta: la sua voce, il suo cuore, il suo modo unico di condividere tutto sé stesso.
È stata una serata che rimarrà impressa a lungo, una di quelle che ti fanno tornare a casa con il sorriso, la voce un po’ roca e l’anima più leggera.
Marco Mengoni, ancora una volta, ha dimostrato di essere un artista capace non solo di cantare, ma di abbracciare davvero il suo pubblico.










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