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RECENSIONE: L'INTRIGO DI VIA POMA DI GIACOMO GALANTI E GIAN PAOLO PELIZZARO

Buongiorno Gattolettori,
ci sono delitti che segnano profondamente l’immaginario collettivo e che, a distanza di anni, continuano a suscitare domande e inquietudini. Il caso di Via Poma è uno di questi: una vicenda intricata, fatta di misteri, indagini complesse e verità mai del tutto svelate. Intrigo a Via Poma si inserisce in questo contesto, riportandoci tra le pieghe di una storia che ha lasciato un segno indelebile nella cronaca nera italiana.


L'intrigo di Via Poma
di Giacomo Galanti e Gian Paolo Pelizzaro

                                                


Genere:
Thriller
Editore: Baldini + Castoldi
Prezzo: € 23,00 (ebook € 12,99)
Pagine: 608
Uscita: 25 luglio 2025

 

Via Poma. Due parole. E nella mente di tanti si materializza una foto degli anni Novanta. C’è una giovane in spiaggia in costume da bagno intero di colore bianco. Si chiama Simonetta Cesaroni. Il 7 agosto 1990 viene uccisa a Roma nell’ufficio dove si recava due volte a settimana, di pomeriggio, per registrare al computer la contabilità. Il suo caso è ancora irrisolto. Il 19 dicembre 2024, l’omicidio è tornato al centro delle cronache per la decisione della Gip di proseguire le indagini, respingendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. I punti salienti del delitto che la giudice ha evidenziato nella sua ordinanza erano già stati puntualmente indicati in un libro del giornalista Gian Paolo Pelizzaro – dal titolo L’intrigo – pronto per la pubblicazione e acquisito agli atti dal magistrato di allora, il 31 ottobre 1996. Ma quell’inchiesta fu improvvisamente archiviata e i documenti al centro del libro di Pelizzaro furono fatti sparire. È stato un altro giornalista, Giacomo Galanti, a ritrovare il dattiloscritto di quel libro, mentre nel 2020 cercava i documenti per il podcast Le ombre di via Poma. Questo non è solo il racconto di uno degli omicidi più famosi della cronaca nera e giudiziaria del Dopoguerra, ma di un preciso momento storico che vede il crepuscolo della Prima Repubblica e alcuni dei suoi attori incrociare da vicino questa vicenda. È la storia di un retroscena mai raccontato prima, di documenti inediti e di un libro perduto. Una storia tornata prepotentemente attuale.

RECENSIONE
  

Via Poma. Bastano queste due parole per evocare una delle pagine più oscure e dolorose della cronaca nera italiana.
Il 7 agosto 1990, Simonetta Cesaroni, vent’anni appena, viene assassinata nell’ufficio dove lavorava due volte a settimana, nel cuore di Roma. Un omicidio che, a distanza di oltre trent’anni, rimane irrisolto e che continua a dividere, interrogare e ferire.

Il libro nasce dall’incontro tra due giornalisti: Gian Paolo Pelizzaro, che nel 1996 aveva scritto un’inchiesta intitolata L’intrigo poi misteriosamente fatta sparire dagli atti, e Giacomo Galanti, che nel 2020 ne ha ritrovato il dattiloscritto durante le ricerche per il podcast Le ombre di via Poma.

Quello che emerge dalle pagine è molto più di una cronaca giudiziaria: è un viaggio nel clima politico e sociale del tempo, nel crepuscolo della Prima Repubblica, dove i nomi e i poteri della scena pubblica di allora sembrano sfiorare — o forse intrecciarsi con — la vicenda di Simonetta.

Attraverso documenti inediti, testimonianze dimenticate e piste mai seguite, Galanti e Pelizzaro ricostruiscono un retroscena che getta nuova luce sul caso, ponendo domande scomode e suggerendo verità mai esplorate.
La recente decisione della Gip di Roma (dicembre 2024) di riaprire le indagini rende questo libro drammaticamente attuale e dirompente.

L’intrigo di via Poma è una lettura imprescindibile per chi ama il true crime, le inchieste giornalistiche e i misteri irrisolti, ma anche per chi vuole comprendere come un singolo delitto possa riflettere l’ombra lunga di un’intera epoca.

Un libro che lascia addosso un senso di inquietudine e urgenza: quella di non dimenticare e di continuare a cercare la verità. 




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