Buongiorno Gattolettori,
oggi sono qui per parlarvi di un thriller molto riflessivo...
Genere: Thriller
Editore: Vallecchi Firenze
Prezzo: € 16,00 (ebook € 1,99)
Pagine: 138
Uscita: 30 maggio 2025
Una giovane giornalista trovata morta nella sua casa. Un mistero archiviato troppo in fretta. Ma chi era davvero Alice, oltre il lavoro, oltre la fragilità che tutti fingevano di non vedere? Un giornalista in pensione, un uomo d'altri tempi, decide di non accontentarsi. Né di quello che è stato scritto, né di quello che è stato taciuto. Inizia così una lenta, ostinata ricerca tra parole lasciate a metà, ricordi che graffiano, e un piccolo ciondolo che forse nasconde più verità di un'intera redazione. "Con lo sguardo disincantato del cronista di razza e una scrittura nitida e sensibile, Filippo Nanni ci accompagna con passo lieve e profondo in una storia che parla di giornalismo, certo. Ma anche di amore per le cose fatte bene, di solitudine, silenzi e di verità dimenticate. E di quel filo sottile che unisce chi resta a chi se ne è andato. E di quella domanda che non smette di bruciare: cosa resta di una vita, quando la notizia svanisce?" (Maurizio de Giovanni)
Alice era una giovane giornalista. Brillante, appassionata, ma anche fragile. Quando viene trovata morta nel suo appartamento, tutto viene archiviato in fretta. Un caso chiuso, una notizia che scivola via nel rumore di fondo dell’informazione quotidiana.
Ma chi era davvero Alice, oltre il tesserino da cronista e gli occhi che nessuno ha voluto davvero guardare?
A porsi questa domanda è un vecchio giornalista in pensione, uomo d’altri tempi, guidato da quel senso di giustizia e curiosità che il mestiere non ti leva mai di dosso. Non si accontenta delle versioni ufficiali, né di ciò che è stato detto… e nemmeno di ciò che è stato taciuto.
Comincia così una ricerca ostinata e silenziosa, fatta di indizi, mezze verità, frammenti lasciati in sospeso. E di un oggetto apparentemente insignificante: un piccolo ciondolo, forse l’unico custode di un segreto più grande di quanto sembri.
Con una prosa semplice ma profondamente umana, Filippo Nanni ci conduce in una storia che parla di giornalismo, sì, ma anche di memoria, solitudine, amore per il proprio lavoro e per ciò che si sceglie di raccontare. Un romanzo che ci chiede: cosa resta di una persona, quando il mondo smette di parlarne?
Il ciondolo di Alice è un’indagine dell’anima,
una riflessione malinconica ma luminosa su ciò che vale la pena cercare, anche
quando sembra troppo tardi.
Perché a volte, la verità si nasconde nei dettagli. E attende solo che qualcuno
abbia il coraggio di ascoltarla.
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