Buongiorno readers,
ho aspettato un po' di giorni per parlarvi di questo meraviglioso concerto perché ancora avevo le emozioni a 2000. Ma finalmente oggi riuscirò a descrivervi cosa ho provato il 2 Luglio.
Il 2 luglio 2025, lo Stadio Olimpico è diventato il palcoscenico di una serata unica firmata Marco Mengoni. Oltre 60.000 anime hanno gremito gli spalti in un sold-out da brividi, pronte a vivere un’esperienza intensamente emotiva e coinvolgente.
Mengoni ha letteralmente incantato, alternando brani celebri come "L’essenziale" e "Guerriero" a pezzi recenti come "Sto bene al mare", con una voce potente e una presenza scenica magnetica. Durante le ballad, il pubblico si è trasformato in coro, mentre nei pezzi up tempo si è scatenata la festa, tra coreografie spontanee e momenti di pura connessione tra artista e fan.
Altro tratto distintivo del concerto sono stati sicuramente i monologhi riflessivi, in cui Mengoni ha parlato di temi sociali e personali, dalla fragilità umana alla responsabilità civica, dando maggiore profondità allo spettacolo.
Ovviamente, visto anche le tante polemiche, non sono passati inosservati i suoi outfit: pantaloni ampi e, durante "Voglio", una camicia in pizzo trasparente. Con ironia, ha risposto agli haters: “Questo è pizzo, per chi non lo sapesse”, scatenando un fragoroso applauso. Un messaggio di libertà e autenticità che ha trovato eco nel messaggio emotivo della serata. E poi concedetemelo... se durante un suo concerto vi soffermate solo su i suoi outfit e non sulla sua voce, allora qui signori miei abbiamo veramente un GRANDISSIMO PROBLEMA.
Il vertice emotivo è stato il ricordo di sua madre, Nadia Ferrari, scomparsa lo scorso settembre. Visibilmente commosso, ha cantato "L’essenziale" a cappella, dichiarando: “Mi avete fatto sentire meno solo… grazie per avermi aspettato”. Il pubblico, in un silenzio carico di rispetto, si è unito in benedizioni e applausi sinceri.
Il gioco di luci, le tantissime torce accese, la scenografia che alternava momenti intimi a esplosioni di energia, hanno reso lo stadio un enorme teatro a cielo aperto. È stato come partecipare a un rito condiviso, dove ogni canzone è diventata un dono di empatia e partecipazione.
Vogliamo parlare dei ballerini e la band? Sul palco, una band composta da 13 musicisti e 10 performer ha scandito il ritmo perfetto per ogni fase del concerto, immersa in una coreografia che passava dalle sonorità pop-dance all’R&B, instaurando una sinergia perfetta tra musica e movimento. I ballerini hanno aggiunto corpo e cuore ai momenti più energici, amplificando l’effetto live e coinvolgendo il pubblico in una vera festa collettiva.
In conclusione, UN CONCERTO DA RICORDARE
Il live di Roma del 2 luglio è stato una celebrazione a 360°: vocale, visiva, emotiva e sociale. Marco Mengoni si è confermato un artista completo: un ragazzo da palco ma soprattutto un uomo autentico, capace di unire ironia, riflessione, teatralità e grande vicinanza al pubblico. Una notte che resterà nella memoria e nel cuore di chi, come me, ha avuto la fortuna di esserci.
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