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RECENSIONE: LA PAZIENZA DEL DIAVOLO DI MAXIME CHATTAM

Buongiorno Gattolettori,
siete pronti per una lettura carica di suspence e mistero? Allora mettetevi comodi e iniziate "La pazienza del Diavolo"

La pazienza del Diavolo
di Maxime Chattam

                                                

Genere:
Thriller
 Editore: Salani Editore
Prezzo: € 19,00 (ebook € 10,99)
Pagine: 544
Uscita: 29 aprile 2025

 

Cinquantotto corpi. All’Istituto di medicina legale di Parigi non se ne erano mai visti tanti tutti insieme. Quella mattina, due amici sono saliti a bordo di un treno dell’alta velocità, hanno tirato fuori due fucili a canne mozze e
hanno dato il via al massacro, prima di togliersi la vita. Movente: in apparenza, nessuno. Poche ore più tardi, Ludivine Vancker, tenente della Sezione Ricerche, accetta di partecipare a una rischiosa operazione: intercettare un carico di droga in autostrada. Li chiamano go-fast, sono convogli di macchine che viaggiano di notte, a duecento chilometri all’ora, e trasportano grosse quantità di stupefacenti. Ma quando Ludivine apre il borsone sequestrato al corriere, ciò che trova va oltre ogni immaginazione… Cosa unisce questi due terribili episodi? E come mai cominciano a comparire ovunque croci rovesciate e altri simboli satanici? È possibile che l’inferno abbia davvero aperto le sue porte e che le sue fiamme ardenti siano uscite dall’oscurità? Riconosciuto a livello internazionale come uno dei maestri del thriller, Chattam è implacabile non soltanto nella costruzione romanzesca, ma anche nel suggerire, pagina dopo pagina, che il Male non appartiene soltanto ai mostri ma percorre tutti quanti gli uomini come una componente naturale, un difetto di fabbricazione dal quale nessuno, in fondo, può dirsi salvo.

RECENSIONE
 
Cinquantotto morti. Una mattina come tante, due giovani salgono su un treno dell’alta velocità francese. Sembrano ragazzi qualunque. Eppure, pochi minuti dopo, quel treno diventa l’inferno su rotaie. È solo l’inizio di una spirale oscura che sembra non avere un volto, né un motivo.

Con La pazienza del diavolo, Maxime Chattam, ci trascina in una discesa senza tregua negli abissi dell’animo umano, dove il confine tra giusto e sbagliato è sempre più sottile, e il Male, quello vero, indossa maschere insospettabili.

La tenente Ludivine Vancker, della Sezione Ricerche, è un personaggio che lascia il segno. Forte, razionale, ma profondamente segnata da ciò che vede. Quando accetta di partecipare a un’operazione antidroga apparentemente “di routine”, si trova di fronte a qualcosa che scuote ogni certezza: quello che c’è nel borsone sequestrato non è droga. È un indizio. Un simbolo. Una dichiarazione di guerra.

Croci rovesciate. Messaggi criptici. Una mente o forse un’intera rete, che sta seminando terrore con una lucidità spaventosa. L'autore ci mette poco a farci capire che nulla è casuale, e che in questa storia ogni omicidio, ogni traccia, ogni simbolo ha un significato preciso. 

La vera forza del romanzo sta nel non fermarsi al crimine, ma nel mettere a nudo la natura ambigua dell’essere umano. L'autore non dipinge mostri soprannaturali: il vero diavolo, quello del titolo, è dentro l’uomo. E il romanzo, in questo senso, è quasi disturbante, perché ti costringe a domandarti: “E io? Fino a che punto sarei capace di spingermi, se messo alla prova?”

Con uno stile teso, preciso e quasi cinematografico, l’autore alterna scene d’azione mozzafiato a momenti di riflessione inquieta, dove il silenzio pesa più degli spari. Il ritmo è serrato, ma mai superficiale. Ogni capitolo scava un po’ più a fondo.

"La pazienza del diavolo" è la scelta perfetta per chi cerca non solo adrenalina, ma anche una narrazione che scuote e interroga, che parla del Male con la M maiuscola, ma anche del nostro quotidiano, delle nostre paure, delle nostre colpe.
Consigliato a chi ha amato Donato Carrisi, Jean-Christophe Grangé o i thriller più oscuri di Jo Nesbø. Ma con una voce tutta sua, tagliente e profondamente inquietante.

 

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