Al cinema dal 13 giugno.
Scheda Film
Sulla selvaggia isola di Berk, dove vichinghi e draghi sono stati acerrimi nemici per generazioni, Hiccup è diverso dagli altri. Figlio geniale ma sottovalutato dal capo Stoick l'Immenso, Hiccup sfida secoli di tradizione stringendo un'insolita amiciza con Sdentato, un temibile drago Furia Buia. Questo legame inaspettato rivela la vera natura dei draghi, mettendo in discussione le fondamenta stesse della società vichinga. Con al suo fianco la determinata e coraggiosa Astrid e l'eccentrico fabbro del villaggio Gambedipesce, Hiccup affronta un mondo diviso dalla paura e dall'incomprensione. Quando una minaccia antica riemerge, mettendo in pericolo sia i vichinghi che i draghi, l'amicizia tra Hiccup e Sdentato diventa la chiave per forgiare un nuovo futuro. Insieme, dovranno navigare un delicato percorso verso la pace, spingendosi oltre i confini dei loro mondi e ridefinendo cosa significa essere un eroe e un leader.
DRAGON TRAINER: HICUPP E LA SUA FURIA BUIA CI FANNO ANCORA SOGNARE
ATTENZIONE: SE NON CONOSCETE LA TRAMA ORIGINALE NON CONTINUATE LA LETTURA PER PRESENZA DI SPOILER!!
Nel 2010 la Dreamworks fece uscire nelle sale cinematografiche il primo capitolo di una saga chiamata Dragon Trainer. Le vicende di Hicupp, figlio del Re dei Vichinghi, e del suo amico drago Sdentato ci hanno appassionato per tre film d'animazione, e nel 2025 abbiamo il piacere di ritrovare quei protagonisti in un live-action spettacolare.
Fin dai primi minuti, si nota un'apprezzata attenzione alla fotografia: la poca illuminazione iniziale rispetta la scena in cui, di notte, i draghi attaccano il villaggio di Berk, illuminato esclusivamente da alcune torce e dal fuoco dei draghi. Andando avanti con il film, i colori si fanno più leggeri, spiccano toccati dalla luce del giorno e dal verde vibrante dell'isola, in contrasto con una predominanza di paesaggio roccioso che non riesce però a spegnere l'effetto finale. Questo perché la fotografia si accompagna alla crescita personale del protagonista e, grazie a lui, del suo popolo. Hicupp è l'unico vichingo a non voler uccidere i draghi e, nonostante ci provi per ottenere il consenso degli altri - in particolare di suo padre, sterminatore di draghi -, si accorgerà presto che semplicemente non può e non vuole. Il sentirsi diverso, goffo ed essere giudicato come una delusione dal suo villaggio svanisce grazie al drago più leggendario che ci sia, a cui nessun vichingo è mai riuscito a sopravvivere: la Furia Buia.
Il loro incontro avviene quando Hicupp, colpito il drago con una catapulta perfezionata da lui stesso, si reca alla ricerca della Furia Buia caduta più in là nell'isola. Guardando quella creatura negli occhi, spaventata e rassegnata dalla consapevolezza che stava per essere uccisa, Hicupp rivede sé stesso e getta l'arma. Questo primo, significatissimo incontro nella storia di Hicupp e Sdentato è l'inizio non solo di un'amicizia speciale, ma anche di una simbiosi e di un'evoluzione per un intero popolo.
Hicupp, infatti, capisce presto che non è lui a dover cambiare, ma gli altri; che i draghi non sono le creature pericolose descritte nei libri in cui l'unica indicazione è "uccidere a vista", ma che vanno conosciuti e non temuti. Impara dei trucchetti per mettere KO i draghi senza combattere - e anche qui si dimostra come siano dei cuccioloni giganti, quando cadono sotto effetto di una grattatina sotto al mento, o si distraggano attratti dalla luce del sole riflesso dalla lama di un coltello. Non solo, il ragazzo entra in simbiosi con il "suo" drago, addomesticato per esigenza poiché, non essendo più in grado di volare dopo il colpo inferto dalla catapulta, ha bisogno di Hicupp per ricominciare. E proprio lui sarà capace di aiutare Sdentato, attraverso una delle sue invenzioni che gli permetterà di riacquistare la parte perduta della coda.
Il loro incontro avviene quando Hicupp, colpito il drago con una catapulta perfezionata da lui stesso, si reca alla ricerca della Furia Buia caduta più in là nell'isola. Guardando quella creatura negli occhi, spaventata e rassegnata dalla consapevolezza che stava per essere uccisa, Hicupp rivede sé stesso e getta l'arma. Questo primo, significatissimo incontro nella storia di Hicupp e Sdentato è l'inizio non solo di un'amicizia speciale, ma anche di una simbiosi e di un'evoluzione per un intero popolo.
Hicupp, infatti, capisce presto che non è lui a dover cambiare, ma gli altri; che i draghi non sono le creature pericolose descritte nei libri in cui l'unica indicazione è "uccidere a vista", ma che vanno conosciuti e non temuti. Impara dei trucchetti per mettere KO i draghi senza combattere - e anche qui si dimostra come siano dei cuccioloni giganti, quando cadono sotto effetto di una grattatina sotto al mento, o si distraggano attratti dalla luce del sole riflesso dalla lama di un coltello. Non solo, il ragazzo entra in simbiosi con il "suo" drago, addomesticato per esigenza poiché, non essendo più in grado di volare dopo il colpo inferto dalla catapulta, ha bisogno di Hicupp per ricominciare. E proprio lui sarà capace di aiutare Sdentato, attraverso una delle sue invenzioni che gli permetterà di riacquistare la parte perduta della coda.
La loro amicizia è chiara al pubblico perché rivede due personaggi così simili e straordinari, entrambi con aspettative da parte degli altri (la leggendaria Furia Buia che è in realtà un cucciolotto giocherellone e dispettoso, e il vichingo eletto nuovo sterminatore di draghi che però ama i draghi), impauriti, astuti, con tanta voglia di libertà. Anche nel finale, con la perdita di una parte di gamba di Hicupp, il loro destino si fa evidentemente ancor più simile, e la loro simbiosi ancora più forte.
La storia ha il suo valore nell'amicizia, ma anche nell'accettazione di sé stessi quando gli altri non vedono la straordinarietà della diversità: Hicupp non sarà in grado di uccidere i draghi, ma è stato l'unico nella storia del suo popolo a vedere oltre ciò che è sempre stato, a scavalcare il "si è sempre fatto così". Il primo a cavalcare un drago e a far capire agli altri che non si deve aver paura di ciò che non si conosce, piuttosto va studiato, osservato, capito. E così è stato, perché grazie a un ragazzo coraggioso e al suo nuovo migliore amico quel piccolo mondo è cambiato per sempre, ha posto fine a uccisioni inutili e lotte infinite, ha portato a una cooperazione che funziona, a uno spazio per l'amicizia fino a prima impensabile.
Il live action di Dragon Trainer si prende qualche minuto in più rispetto al film d'animazione per dare spazio a tutti questi aspetti fondamentali nella storia, e ognuno di questi minuti serve. Ben raccontato, visivamente incantevole nell'unione tra attori in carne ossa e draghi in CGI che hanno un aspetto a metà tra il realistico e il cartone animato. Paesaggi infiniti e circondati dal mare che fanno da sfondo meraviglioso alla narrazione, la suddetta fotografia attenta al contesto che ci riporta indietro all'epoca medievale e anche alle pellicole degli anni 90/primi 2000 (guardando quei colori, le ombre e le penombre, ho ripensato con piacere a Dragon Heart e una serie di film di quel periodo). E poi c'è la sempre soddisfacente rivincita degli ultimi, i non ascoltati che molto spesso sono i figli. Non solo Hicupp, ma poi anche quel gruppo di "strambi" suoi coetanei si rende conto di avere davanti il vero leader, che è nel giusto, che si ferma a capire, che fa il vero bene della sua gente. Quei ragazzi fanno la rivoluzione portando la pace, mettono i grandi davanti all'inutilità del loro astio e del loro rancore, impartiscono una lezione che è sempre importante, anche nella nostra realtà non d'animazione.
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