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CINEGATTO: VERSO GLI OSCAR 2024: POVERE CREATURE!

 Il nuovo film di Yorgos Lanthimos è al cinema dal 25 gennaio. 


Scheda Film


 

Povere Creature!, film diretto da Yorgos Lanthimos, racconta la storia di Bella Baxter (Emma Stone), una donna moderna dal carattere un po' lunatico e così emancipata da avere una sessualità molto spigliata per il suo tempo. Un giorno la donna, mentre cerca di sfuggire al marito, un uomo molto violento, ha un incidente e muore affogata. Grazie a un esperimento del dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe), uno scienziato brillante e poco ortodosso, Bella torna stranamente a vivere, protetta da chi le ha ridato la vita. Sotto la guida di Baxter, la donna rediviva avverte, però, un profondo desiderio di imparare. Bella decide di fuggire insieme a Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), un avvocato noto non solo per la sua abilità nella professione, ma anche per la sua dissolutezza. I due vivono una travolgente avventura di continente in continente che cambierà per sempre Bella. 
VERSO GLI OSCAR 2024: POVERE CREATURE!

Povere Creature! è totalmente figlio di Lanthimos. I segni distintivi del regista sono ovunque, così come l'impronta di Emma Stone che, già dalla precedente collaborazione ne La favorita, si è mostrata completamente in linea col pensiero artistico del regista. L'emancipazione femminile è al centro di questo film che trae le sue origini dall'omonimo romanzo del 1992 di Alasdair Gray, e segue un percorso dettagliato di crescita personale della protagonista che, attraverso l'esperienza, passa dall'infanzia all'adolescenza all'età adulta, sempre in un corpo da donna ma con un cervello che impara a migliorarsi e a definirsi. 




I punti forti di Povere Creature! sono senza alcun dubbio molteplici: la precisione estetica e narrativa di Lanthimos, la recitazione di Emma Stone - ma anche di Dafoe, di Ruffalo e di Yousseff -, i richiami al cinema classico e alle immagini pittoriche. Gli scenografi Shona Heath e James Price hanno creato un mondo che fosse adatto a Bella, colorato, fiabesco, senza tempo, a volte immaginario. Il lavoro di Heath è stato ispirato dalle caricature satiriche di Albert Guillaume a Parigi durante la Belle Époque e, proprio per questo, l'intero film - che è ambientato in un periodo storico imprecisato - ha un'aria passata e futuristica al tempo stesso. Anche acconciature e make-up, realizzate da Nadia Stacey, sono parte fondamentale dell'atmosfera del film, così come i costumi di Holly Waddington: entrambi gli elementi  richiamano ancora una volta al passato e alla pittura. Ogni cosa sa di passato e di futuro, dai passanti sullo sfondo all'architettura degli interni e degli esterni, da tutto ciò che è sfocato ma visibile al dettagliatissimo centro della scena che è il fulcro dell'inquadratura. Il tutto è amalgamato ed esaltato dalla fotografia di Robbie Ryan e dalla colonna sonora di Jerskin Fendrix. 




Un racconto che inizia con un contrastato bianco e nero e che esplode nei pastelli vivaci del viaggio e della personalità di Bella, una creatura "nuova", bellissima, che non si accontenta della vita protettiva offerta dallo scienziato Godwin che, come un creatore, le ha donato la vita ma, come un padre, teme eccessivamente il male che potrebbe recarle il mondo esterno. E invece Bella si dimostra al di sopra di tutti gli uomini della sua vita, autonoma, intelligente, pronta a scoprire sé stessa e a uscire dal mondo che le è stato presentato e donato. Accetta il rischio del male che potrebbe trovare intorno a sé, giudica senza pregiudizi, priva di quegli insegnamenti della "buona società" che costringono le personalità a non distinguersi tra loro. Il sesso non è un  tabù, bensì il primo passo verso la crescita e, successivamente, il suo approccio ad esso risulterà fondamentale per la costruzione del carattere e del pensiero di Bella, in grado liberamente di scegliere cosa esso rappresenta per lei. Non solo il sesso, ma gli uomini e tutti gli elementi intorno a Bella non sono stereotipati, ma frutto della lenta conoscenza che la donna acquisisce dall'esperienza e dalla maturità tratta dal suo percorso. 




Lanthimos non abbandona il suo impeccabile umorismo nero, lascia questo spazio al personaggio di Godwin. Lo scienziato che vive nel suo mondo fatto di conoscenze e di concetti per noi anormali, ma che per lui non sono altro che la normalità dell'eredità del pensiero paterno. La sua normalità-assai-anormale è fondamentale per il personaggio di Bella, che fin da subito ha un approccio non pregiudizievole alle diversità che incontra nel suo percorso, che può conoscere il mondo nella sua interezza, senza le gabbie o i preconcetti imposti da una famiglia che segue le famose regole non scritte della buona società - tanto citata, a ragione, nel film. Oltre a Godwin, il personaggio di Duncan Wedderburn è l'altro lato della commedia, non grottesca però. Il suo personaggio presentato immediatamente come un Don Giovanni che, spontaneamente, vuole farsi carico della povera ragazza bellissima ma fuori dal mondo, sarà trascinato invece da Bella e dalla sua spregiudicata e irrefrenabile voglia di vivere e di conoscere. Il risultato di questo incontro e la trasformazione del personaggio di Wedderburn è esilarante. 




In conclusione, Povere Creature! è un film che merita la visione al cinema, che vive dei suoi tempi dilatati, dei suoi colori, della bellezza della protagonista, della spregiudicatezza con cui viene trattato il sesso. Un pacchetto che deve essere preso tutto insieme e che permane nei giorni successivi alla visione. Anzi, è proprio nei giorni successivi che apprezzerete ancora di più il film. 

Un piccolo spoiler voglio però farlo. Qualcosa in cui probabilmente vi siete già imbattuti guardando le foto del film, magari in qualche video, trailer o in altri articoli dedicati. 
Ovviamente, non proseguite la lettura se non volete neanche questo piccolo spoiler. 






SPOILER


Voglio chiudere con questa immagine di Bella, non più bambina, non più da formare, non più ingenua. La Bella donna che ha fatto le sue scelte, che ha la sua visione del mondo, magnetica per tutti coloro che le stanno accanto, unica e distinguibile da tutte le altre. Merito delle esperienze, del suo cervello sveglio, del suo carattere aperto e curioso. Merito anche di quella piccola ma potentissima cosa che tiene nella sua mano destra e che merita la nostra attenzione in quanto non dà solo la svolta al film, ma anche alla vita reale in cui noi viviamo: un libro, alias la conoscenza e la costruzione di un proprio giudizio.






                                          

 

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