Dieci anni fa usciva Frozen, il classico Disney che ci ha fatto sognare, e continua a farlo.
FROZEN E FROZEN II A CONFRONTO
Prima grande differenza visiva - e non - sta nella stagione in cui sono ambientati i due film: Frozen I vede due giovani principesse cresciute da sole, insicure, spaventate ognuna a modo proprio. Elsa ha paura dei suoi poteri, si chiude in sé stessa e allontana gli altri per non far loro del male; Anna non vede l'ora di uscire da quella gabbia che la sorella ha creato senza un motivo apparente. Assetata d'amore e, soprattutto, di vita, Anna non si accorge dei pericoli che la sua spensieratezza ed eccessiva fiducia negli altri possono portare, ma farebbe di tutto pur di rompere quella barriera invisibile che Elsa ha innalzato. Barriera in realtà di ghiaccio, che viene scoperta proprio nel giorno dell'incoronazione e che risponde a tutte le domande che Anna si è posta per tanto tempo. Il blu e il freddo sono gli elementi predominanti del primo capitolo, simbolo di una storia congelata fino a quel momento, che si sblocca proprio quando le porte di Arendelle devono essere necessariamente aperte. Sono i colori e le sensazioni che danno vita a un viaggio di crescita appena iniziato, e che, aggiungendo l'amore, creano Olaf. L'amore che protegge le sorelle, che spinge Anna quasi fino alla morte pur di salvare Elsa. Lo stesso amore che Elsa ha verso la sorella minore, ma che per anni non è stata in grado di esprimere. L'amore completo e rispettoso che Kristoff ha per Anna, quella parte mancante di lei, più razionale e meno impetuosa, che la completa.
Nel secondo capitolo tutto cambia. Le ragazze sono ora due donne, i colori sono quelli dell'autunno e, nell'aria, si avverte che qualcosa è in arrivo. Un viaggio di crescita, molto difficile, che tutti i protagonisti compiono. Si gioca con gli elementi, che diventano anch'essi protagonisti fondamentali per capire la vera natura di Elsa. Si parla di lasciarsi andare, di non aver paura di mostrare chi siamo. L'amore rimane e, questa volta, si mostra ancor più maturo e coraggioso: nel fare ciò che è giusto di Anna, nonostante sia il momento più brutto della sua vita; nello spingersi troppo in là di Elsa pur di scoprire la verità; nell'esserci sempre di Kristoff, che rimane un passo indietro conoscendo il valore e l'importanza che Anna ha per tutto il Regno, ma essendo, in quel passo indietro, esattamente dove deve stare per sostenerla e sorreggerla sempre. Nel sequel tutto è al posto giusto, ogni personaggio abbraccia il suo destino e prende consapevolezza di chi veramente è.
LE CANZONI
Parte fondamentale, come ogni classico Disney che si rispetti, è costituita dalla colonna sonora. Nel primo film abbiamo un'indimenticabile Let it go, simbolo di rinascita ma, nel caso di Elsa, dalla parte sbagliata. Il suo opposto, nonché strada giusta da intraprendere, è rappresentata da Show yourself, la canzone del secondo capitolo in cui Elsa capisce che non è necessario isolarsi per essere sé stessi - ovvero, erroneamente, una persona che sta meglio da sola - ma che bisogna seguire quella voce dentro di noi per svelare chi siamo veramente.
Impossibile non ricordare tutte le altre canzoni che, in entrambi i capitoli, ci hanno fatto cantare, piangere, divertire, sognare. Ma per chiudere questo piccolo omaggio al Regno di Arendelle e ai suoi protagonisti, ripropongo la versione italiana di Into the unknown, ovvero Nell'ignoto cantata meravigliosamente dal nostro Giuliano Sangiorgi!
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