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LIBERAMENTE MAMMA: LA POLITICA È UN GIOCO PER RAGAZZI

Buongiorno Gattolettori,
settembre è il mese in cui riaprono le scuole ma è anche il mese in cui le italiane e gli italiani sono chiamati ad un appuntamento importantissimo: esprimere il proprio voto alle elezioni politiche.
Elezioni che negli ultimi anni vedono drasticamente scendere la partecipazione degli aventi diritto a causa di una distanza sempre maggiore che si sta creando tra i cittadini ed i "luoghi di potere".

 

Perché ne parliamo qui, in una rubrica dedicata alla letteratura per l'infanzia e per l'adolescenza?
Il motivo è semplice: la politica è un aspetto fondamentale della nostra vita, ciononostante noi adulti tendiamo ad escludere i giovani dai discorsi che le ruotano attorno quasi come se fosse un tabù, una cosa di cui non possono parlare perché "è roba da grandi", spesso sottolineandone gli aspetti negativi che la rendono agli occhi di molti "una cosa sporca".



La politica è un gioco per ragazzi
di Eliana Albanese
 

                             
LA POLITICA È UN GIOCO PER RAGAZZI


La politica dei giovani e delle giovani è una forma di resistenza alla marea montante di rassegnazione e disinteresse.

                                                     (Daniele Aristarco)

 

Eppure, come racconta Daniele Aristarco al FLiP di Pomigliano D'Arco, i ragazzi sono abituati a "fare politica", pur senza nominarla, e parlare di politica con i ragazzi ci aiuta a vedere le cose da un altro punto di vista.
Lo scrittore, che è stato anche insegnante e libraio, è abituato a dialogare con i più giovani e a loro (ma non solo) sono indirizzate le sue pubblicazioni, tra cui Piccolo dizionario della politica, edito nel 2021 da Einaudi ragazzi.
Un libro che - come gli altri - nasce proprio dall'incontro e dal confronto con bambini e ragazzi, nelle scuole e durante i laboratori; al suo interno non troviamo una definizione di politica da parte dell'autore quanto piuttosto emerge la loro idea di politica, sintetizzata nelle diverse citazioni riportate in apertura del volume. Citazioni che possono risultare sorprendenti, abituati come siamo a pensare i giovani estranei a questo argomento. 

 

 

Una politica del fare, che esprime la necessità di prestare maggiore attenzione a determinate tematiche concrete, come ad esempio il rispetto per l'ambiente e l'utilizzo di un linguaggio appropriato. D'altronde, come lo stesso Aristarco sottolinea, i bambini sono abituati a ragionare e a prendere decisioni su quello che fa bene a loro stessi e agli altri, partendo dall'idea che se stanno bene anche gli altri si sta meglio tutti insieme.

 

Il dizionario in questione, lungi dall'essere un noioso elenco di definizioni astratte messe in ordine alfabetico, è articolato in piccole narrazioni che raccontano le parole ricorrenti emerse negli incontri tenuti con i ragazzi. Le varie voci traducono in esempi concreti parole che potrebbero sembrare astratte ed incomprensibili, parole scelte dall'autore con estrema cura; a prima vista alcune potrebbero apparire non attinenti ma proprio in questo sta la straordinarietà dell'opera: non cercare di rinchiudere la politica in rigidi schemi predefiniti ma rispettare la sua essenza mutevole, restando al passo con i tempi e con l'ambiente che ci circonda e lasciando ampi spazi aperti alle riflessioni e a nuove suggestioni.

 

Che cos'è questo dizionario se non un modo per ri-avvicinarsi e avvicinare i più giovani alla politica, per riappropriarsi di quei luoghi di confronto necessari per fare crescere e maturare le idee che poi si tradurranno in azioni?

 

A maggior ragione oggi, in un periodo in cui assistiamo ad una crescente disaffezione ai temi della politica come se questa fosse avulsa dalla realtà, parlare di politica ai ragazzi e con i ragazzi non solo è possibile ma è doveroso: non vuol dire indottrinare con un pensiero personale ma porre l'accento sulla necessità di tornare a prendersi cura della cosa pubblica. Ma questo forse loro già lo fanno; questo libro in effetti serve più a noi. Noi che il 25 settembre siamo chiamati ad un appuntamento importante a cui non possiamo e non dobbiamo più sottrarci.

 

Vorrei trascrivere per intero la voce X del dizionario ma naturalmente vi invito ad acquistarlo, leggerlo e metterlo in bella vista a casa o in classe. In biblioteca, al centro estivo, all'oratorio. Renderlo fruibile a tutti, bambini compresi. Che non si è mai troppo piccoli per esprimere le proprie opinioni e prendere le proprie decisioni!

 

 


Ascoltare la lettura del lemma X, il penultimo del dizionario, da parte di Daniele Aristarco al FLiP, è stato uno dei momenti più emozionanti. Mi piace pensare che possa presenziare tutti gli anni a questo Festival e tutti gli anni, in chiusura del suo intervento, leggere per noi questo racconto così intimo e personale eppure così condiviso e condivisibile.

 
L'ultima voce è Zaki, Patrick e, come fa notare Maria Carmela Polisi della libreria Mio nonno è Michelangelo, questo è un libro a lieto fine: Patrick Zaki, prigioniero al momento della pubblicazione, è stato rilasciato il giorno 8 dicembre del 2021. Il libro si chiude con un finale pronto ad essere riscritto:

"È indispensabile tenere accesa l'attenzione sulla storia di Patrick, continuare a parlarne e fare in modo che i mezzi di comunicazione ne parlino, fin quando resterà in carcere.
Patrick Zaki è ancora lí.

 

La politica del fare. La dimostrazione che, tutti insieme, possiamo lasciare il segno.

 

Il 25 settembre andiamo a lasciare il nostro segno. Tutti. Anche chi in passato si è astenuto, come la sottoscritta.

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