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RECENSIONE: E POI TU ALL'IMPROVVISO DI ADESSOSCRIVO

Buongiorno readers,
si è trovato varie volte ai vertici delle classifiche dei libri di narrativa più venduti in Italia con “Dieci Magnitudo”, “Quello che so sulle donne”, “Respira”, “Noi siamo eclissi”, “Manuale d’uso per una vita di merda”. Ora è il turno del suo nuovo romanzo: “E poi tu, all’improvviso”. 



E poi tu all'improvviso
di Adessoscrivo
                                                     

Genere: Narrativa
Prezzo: € 17,00 (ebook € 9,99)
Editore: Sperling & Kupfer
Uscita: 18 gennaio 2022

Anedonia. È questo il nome dello spettro con cui Salvo, un giovane professore con «la pioggia in testa» e un gran disordine nel cuore, ha dovuto imparare a fare i conti: una sorta di autodifesa che il cervello decide di mettere in atto per non soffrire, per isolarsi, anestetizzarsi. Un vuoto di emozioni che Salvo tenta di colmare ogni notte attraverso le parole scritte sullo schermo di un pc. Quando però l'ennesimo deragliamento sentimentale minaccia di inchiodarlo a una routine di rotture e di addii, Salvo decide di partire per Napoli con l'idea di essere nuovo, di conoscere qualcuno che non lo dia per scontato: di viverlo per il «terribile difetto» che è sempre stato. A Napoli – una città che «ti insegna a fare a pugni con la vita» – Salvo accetterà l'incarico in un liceo del centro, in una realtà scolastica unica e ricca di storie, dove imparerà a confrontarsi con Marco, detto 'o mariuolo, con Annalisa che si sente attratta da un'altra ragazza, con Marika che viene derisa «perché è chiatta», con Edoardo che ha paura di morire, con Silvia che viene dalla Sanità e non vuole essere come i suoi genitori e «sogna di andarsene, un giorno», e con tutte le altre voci pronte a investirlo come un fiume in piena, ogni mattina, varcata la soglia della classe. Un dialogo ininterrotto che aiuterà Salvo a ritrovare la strada in grado di condurlo nuovamente a tu per tu con le sue motivazioni e le sue convinzioni più profonde. E al cospetto di due occhi capaci di farlo innamorare, a costo di affrontare per la prima volta le sue paure inconfessate.
RECENSIONE

 

Salvatore Ferrante è colui che si cela dietro lo pseudonimo di Adessoscrivo, ed è partito da Instagram, in un modo curioso e intelligente: postando frasi invece che fotografie. Già da questo esordio si capisce quanto le parole abbiano un peso importante nella vita dello scrittore. Più di un’immagine, ma non di più della musica. I suoi libri sono scritti come se fosse rap, puntando a diverse età con l’alternarsi di un linguaggio giovanile e di pensieri più complessi. Riguardo al linguaggio, è chiaro che dietro tutto questo c’è un fortissimo amore per la musica che, infatti, apre dall’alto della sua posizione in alto a destra ogni nuovo capitolo del libro, con un riferimento al testo di una canzone. 

 

Lui che scrive ascoltando la musica, come recentemente detto durante la presentazione di “E poi tu, all’improvviso”, lui che ascolta tanta musica e sembra esserne un grande conoscitore. Sul versante adulto, invece, c’è il lato più filosofico, più pensieroso di questo scrittore – che ben si accorda con la profondità del compito della musica, del resto –, proprio quel lato che muove l’intero romanzo e che, probabilmente, è una parte di Salvatore e di Adessoscrivo importante quanto la musica. Anche i giovani, e forse soprattutto loro, tendono a farsi parecchie domande; ma sono i più “grandicelli” che tentano di darsi delle risposte. Da qui la varietà di pubblico a cui è rivolto, ma anche la varietà dello scrittore che è un po’ ragazzo e un po’ adulto (come tutti noi).  


Tutto questo, gira intorno a una storia principale e a spaccati di vita quotidiana, in una città protagonista quale Napoli, con intrecci di persone e situazioni. Il protagonista del racconto è Salvo, un giovane professore d’italiano che non riesce a terminare il suo romanzo e che si trasferisce a Napoli con l’intento di dare una svolta alla sua vita. Fin dalle prime pagine lo scrittore mostra cosa sarà il romanzo, e seguirà la sua linea fino alla fine, ovvero una sorta di carta bianca in cui gettare i propri tutto ciò che gli passa per la testa. Pensieri che spingono a un confronto con sé stesso, che aprono interrogativi più grandi a cui vengono date delle risposte che non avranno mai la sicurezza di essere quelle giuste. Il tentativo è di mostrare la confusione dentro di noi, e credo che tutti possiamo immedesimarci in questo.  


Poi, c’è qualcosa di più personale, una “confessione” – anche se peccato non è – di un carattere particolare, forse troppo pensieroso, forse un po’ solitario, e che porta a parlare di anedonia. E poi c’è l’evidente dichiarazione d’amore per Napoli, città in cui lo scrittore ha vissuto con l’intento di dare luce a questo romanzo. Proprio l’entusiasmo per Napoli, nelle sue descrizioni che la rendono tangibile attraverso le pagine del libro, mostrano come Salvo sia capace di stupirsi e innamorarsi. I personaggi che ruotano intorno al protagonista sono perlopiù donne con cui Salvo instaurerà diverse relazioni, a volte sentimentali a volte carnali, diversificando l’intensità del legame e cercando di scavare nelle diversissime sfumature di attrazione, amore, sentimento. Ci sono anche i ragazzi della scuola in cui Salvo insegna, ai quali cercherà di tendere la mano il più possibile.      


“E poi tu, all’improvviso”, come ogni libro, può piacere o meno. Personalmente, ho trovato sia degli aspetti positivi che negativi nel romanzo: è di scorrevole lettura, ho apprezzato il “ritmo rap” dell’intero libro (ogni tanto mi sono ritrovata a leggere le frasi quasi rappando, cosa che può decisamente essere il marchio che distingue questo autore dagli altri), ma non sono mai riuscita a immedesimarmi. Il libro si svolge quasi totalmente nella mente di Salvo e le varie figure femminili, per questo motivo, non vengono approfondite dal di fuori. Ciò porta a comprendere il sentimento di Salvo verso di loro, ma non viceversa. Vengono descritte nei gesti, nelle azioni e nei dialoghi, ma ciò che abbiamo di loro è l’interpretazione del protagonista. L’attenzione sembra spropositatamente orientata verso la passione, ogni scelta è tormentata e difficile, non c’è serenità. 

 

È la vita? Non sempre, ma è la vita raccontata nella e dalla mente di Salvo. Non può essere una critica, e non lo è, perché l’immedesimazione in questo caso dipende da una visione molto diversa di vedere la vita e l’amore. In conclusione, ho apprezzato altri aspetti del libro (scrittura e musicalità, appunto), piuttosto che la costruzione dei personaggi di contorno in sé.



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