Roma Caput Zombie
di Marco Roncaccia
Genere: Horror
Editore: NeroPress
Pagine: 204
Data di pubblicazione: 1 gennaio 2015
Per Aldo la vita è dura ma anche la morte non scherza. La sua compagna l'ha lasciato, la cooperativa per cui lavora non lo paga ed è sotto sfratto. Scambia con un tossico la sua auto, per un posto in una stanza in una palazzina popolare fatiscente di un quartiere degradato di Roma. Viene morso da un piccione che gli arriva in casa dalla finestra. Da quel momento nulla sarà più come prima. Si sorprenderà a divorare il cane di un pastore sardo, i furetti allevati da un homeless che vive nel parco, fino a scoprire il raccapricciante piacere di un pasto di carne umana. Un'avventura tra orrore e degrado, in una periferia romana tristemente in rovina.
Recensione
Sinceramente non so proprio da dove iniziare con Roma Caput Zombie... è un libro veramente strano, ma strano è dire veramente tanto!
All'inizio ho trovato grosse difficoltà nella lettura, la narrazione passa dalla prima alla terza persona, lo scrittore vuole a tutti i costi farti diventare un personaggio del libro e se non si è concentrati pienamente nel racconto, si rischia di perdere qualche passaggio come è successo più volte a me.
Il libro poi è troppo descrittivo, vengono raccontate cose che al lettore (almeno a me) non interessano, dandomi l'impressione che alcuni capitoli siano serviti solo ad allungare il racconto.
Partiamo comunque dal presupposto che non ci troviamo di fronte al classico libro ma ad un horror/noir, quindi molto spesso vengono descritte delle scene in maniera, veramente cruda e macabra.
Per fortuna devo dire che verso la metà abbondante del libro lo scrittore è riuscito finalmente a coinvolgermi e la lotta interiore di Aldo (grazie al Virus ora è diventato la versione 6.0 di Aldo), i tratti comici dello "diventare Zombie-per caso" (Aldo è diventato zombie attraverso il contatto con un piccione) e la storia d'AMORE/MORSI con Sara, lo hanno reso meno pesante.
Un libro in ripresa però sarebbe dovuto finire in gran bellezza invece purtroppo, sempre a mio avviso, il finale mi ha un po' deluso.
Nel complesso però non posso dire che non mi è piaciuto, è un libro diverso pieno anche di spunti filosofici di vita, soprattutto quando il protagonista fa le sue riflessioni.
Da apprezzare è anche il tipo diverso di Zombie...non è il solito mostro che si trascina per le strade divorando le persone come in "The Walking Dead", ma ci troviamo davanti ad un prototipo di Zombie completamente diverso, pronti ad aiutare il prossimo e se serve a fare giustizia.
L'ambientazione del libro l'ho trovata molto piacevole, essendo romana mi sono ritrovata perfettamente con la descrizione dei luoghi.
Insomma è un romanzo che va preso con le pinze sicuramente non piacerà a tutti ma vale la pena leggerlo anche per uscire fuori dai canoni dei "soliti libri".
Ma una domanda sorge spontanea...Ci sarà un continuo?
Vedo che non sei rimasta molto contenta nemmeno tu!
RispondiEliminaIo in certi punti l'ho trovato davvero assurdo
E si ahaha è stato un libro veramente strano :-O
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