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PAGINA 69 #36

Eccomi nuovamente qui readers,
è arrivato infatti il momento della Rubrica dedicata ai nostri autori emergenti, Pagina 69.
Ci tengo però a dire che l'autrice di oggi non è proprio emergente eheheh sul Blog ecco che abbiamo come ospite Luca Murano e il suo libro: "I vestiti che non metti più".


Pagina 69

Se sei un autore emergente e vorresti anche tu il tuo spazio nella Pagina 69 pui inviarmi il tuo materiale a gattolibraio@libero.it

Autore Emergente se ti sei appena sintonizzato sul mio blog, il giovedì è dedicato a te quindi scegli come vuoi avere un po' di visibilità (segnalazione o pagina 69) e invia un email a gattolibraio@libero.it con il libro 

Sia per la pagina 69 che per la segnalazione dovrai inviarmi il seguente materiale:
- Libro da segnalare
- Piccolo estratto a piacere del libro
- Biografia
- Foto autore/autrice o qualcosa che vi rappresenti

Avviso: Tutte le email sprovviste di questo materiale non saranno neanche prese in considerazione

Ricordo che la rubrica è stata ideata da Ornella di Peccati di Penna.
 
I VESTITI CHE NON METTI PIU' - LUCA MURANO

Genere
: Narrativa
Prezzo: € 13,30
Editore: Edizioni Dialoghi
Pubblicazione
: 1 settembre 2021

Chi siamo quando nessuno ci osserva? Possiamo davvero sentirci al sicuro? È realmente plausibile, in tali circostanze, riuscire a indossare e sfoggiare la parte più limpida di noi stessi? I protagonisti dei racconti che compongono la presente silloge prendono vita tra le pagine col desiderio di rispondere a queste domande, compiendo azioni apparentemente insignificanti e che invece restituiscono alle storie autenticità e tutta la grazia che può nascondersi dietro le banalità, le paure, le sofferenze e le speranze di cui sono intrinseche le loro esistenze. Una raccolta di outfit dimenticabili, ma di reazioni e gesti indimenticabili perché radicati in profondità in ognuno di noi. Uomini e donne sull’orlo della perdizione, studenti squattrinati, scrittori precari, giocatori d’azzardo, genitori sciagurati e figli egoisti che, con ironia e disincanto, scavano a fondo nella loro interiorità solo per scoprirsi vulnerabili, fallibili e, proprio per questo, umani.

ESTRATTO 

freddi, quando questa speciale protezione cresce spontaneamente per proteggerli dalle rigide temperature. Ma quell’inverno era stato particolarmente mite e che l’animale presentasse ancora quella peluria era alquanto inconsueto. Come se questo non fosse già abbastanza strano, il dottore, tastando scrupolosamente la pelle dell’animale, si accorse che in molti punti era troppo fredda e il cinghiale, dalla descrizione della dinamica dell’incidente, doveva essere morto da poco più di un’ora. Poi, dopo aver constatato, smuovendo la testa dell’animale, che avesse l’osso del collo spezzato, accadde qualcosa di ancora più misterioso: vide infatti delle gocce d’acqua, trasparenti e grumose, cadere sull’asfalto, direttamente dalle orecchie dell’animale. L’uomo toccò quella strana poltiglia e, sollevandola fra due polpastrelli, fece come per tastarla portandosela davanti agli occhi, per scrutarla meglio. Non si trattava di un grumo di sangue o di qualche altro liquame proveniente dalla bestia morta, no, quello era ghiaccio. Come per rinsaldare quella sua intuizione, l’uomo palpò meglio l’animale fra le giunture delle zampe anteriori e posteriori. Poi gli aprì un poco la bocca e, resistendo a un intenso fetore, scovò, proprio vicino alle zanne, altri piccoli cristalli di ghiaccio. Non ebbe più dubbi: quella bestia era stata uccisa chissà quando, congelata e poi scongelata per poterla mettere in piazza e creare quella ridicola messinscena. Si alzò in piedi sfilandosi i guanti e, nell’accartocciarli, creò una piccola nuvola coi peli dell’animale che si erano depositati sul latex, che finirono in gran parte sui suoi pantaloni. Ma assieme a quei peli setolosi gli sembrò di lasciare sul tessuto anche gli ultimi brandelli di tranquillità. Con la coda dell’occhio vide l’uomo corpulento, il più minaccioso dei due, sputare in terra un grosso bolo di catarro mentre poteva sentire il suo socio, a braccia conserte, bestemmiare sottovoce. Entrambi non gli staccavano gli occhi di dosso, sguardi per nulla amichevoli, che incrinavano le certezze dell’uomo, facendolo sentire inerme e in pericolo. Sempre con lo sguardo basso, fece qualche passo più in là come per rivendicare un po’ di privacy e, dando loro le spalle, si diresse verso la guardia forestale.
Quella strana posizione fra i due uomini, a cui dava le spalle, e l’ufficiale del corpo forestale di fronte a lui con la visuale aperta verso l’incidente e il bosco, gli ricordò quello che troppo spesso era successo
LUCA MURANO

Luca Murano nasce al nord (Lodi) da genitori del sud (Salerno) e attualmente vive al centro (Firenze). Oltre a curare il suo blog di scrittura, Vai come sai, negli anni ha pubblicato racconti su molte riviste letterarie, fra cui: 'tina, Risme, Malgrado le Mosche, Bomarscé, Spazinclusi, Streetbook Magazine, Blam!, Quaerere, Voce del Verbo, Rivista Waste, Inchiostro, Mirino, Downtobaker, CrunchEd, Grande Kalma, birò, E(i)sordi, il Fuco e The Bookish Explorer. Ha all’attivo due pubblicazioni, "Pasta fatta in casa - sfoglie di racconti tirate a mano" (Bookabook, 2018) e "I vestiti che non metti più" (Dialoghi, 2021). Suona il basso nei My Hard Reset.

Allora che cosa ve ne sembra? Vi ho incuriosito? Se volete potete acquistarlo direttamente dal link sottostante.

 

         

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